E’ stata una partita sofferta e rognosa, forse anche più di quanto si poteva attendere alla vigilia. Vuoi per il turnover massiccio messo in atto da Inzaghi, vuoi per degli avversari sul pezzo e vogliosi di far bene, fatto sta che alla fine per portare a casa i tre punti la Lazio ha dovuto sudare, recuperando per due volte lo svantaggio per poi risolverla con l’ingresso dei titolari dalla panchina. I biancocelesti ne escono con un gruppo che si dimostra compatto, alcune seconde linee in palla e altre che dovranno ancora migliorare per essere all’altezza dei tanti impegni stagionali.
Rispetto alla sfida di campionato col Milan, Inzaghi cambia addirittura sette titolari rispetto all’undici iniziale di domenica scorsa, De Vrij vince il ballottaggio con Lucas Leiva affiancando Luiz Felipe e Bastos nel trittico difensivo. Sugli esterni largo a Marusic e Lukaku, con Di Gennaro in regia in un centrocampo inedito completato da Murgia e Parolo. Sulle trequarti confermato Luis Alberto, tra i più in forma di questa prima parte di stagione, chiamato a collegare i reparti dando una mano a Caicedo.
Il primo tempo è bruttino, Lazio che bene o male tiene il pallino del gioco senza riuscire però a creare grosse occasioni. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto e invece la retroguardia viene punita da un errore difensivo di Bastos che si perde colpevolmente Matavz su un cross dalla destra. Gli olandesi giocano per lo più in contropiede, abbassandosi ulteriormente dopo il vantaggio. Inzaghi va alla ricerca di contromisure e le trova in un cambio di modulo: dal 3-5-1-1 si passa ad un 4-3-1-2 con Luis Alberto alle spalle del tandem offensivo del duo Immobile-Caicedo.
Il nuovo sistema tattico esalta alcuni interpreti mettendone in difficoltà degli altri: l’ecuadoregno si dimostra una discreta riserva, per lui tanta aggressività e uno splendido assist col tacco per Immobile, pare però che abbia bisogno di una spalla al suo fianco perchè non ha le caratteristiche per far reparto da solo.
In una difesa a 4 Lukaku da terzino non funziona, è un’ala di spinta e non gli vanno dati compiti difensivi, se non si vuole bloccarlo mandandolo in difficoltà anche col modesto Rashica. Da rivedere Di Gennaro, oggi impalpabile, e Bastos che palesa le lacune di un reparto difensivo in cui l’unica certezza continua ad essere De Vrij. Con Wallace infortunato, Luiz Felipe acerbo, Radu senza grande autonomia e un Bastos altalenante toccherà capire come limitare i danni.
In ogni caso era fondamentale partire col piede giusto portando a casa una vittoria che a suo modo può già essere decisiva, anche in virtù della vittoria del Nizza in Belgio. La prossima si gioca in casa on lo Zulte Waregem, il Nizza ospita invece il Vitesse. Il girone può incanalarsi subito nel verso giusto. Per l’Europa League l’appuntamento è tra due settimane.
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