Non è bastata una sconfitta per 2-0, non è bastata la scarsa voglia di giocare della Lazio e la facilità di controllo del gioco degli azzurri, non sono bastati i fischi e nemmeno i cori razzisti acuiti solo con comunicati radiofonici, la giustizia penale e sportiva emette le sue sentenze giustissime.
Infatti, ieri sera gli agenti della Polizia hanno fermato un 43enne romano reo di aver fatto esplodere un petardo in piazza Ponte Milvio, in più durante la perquisizione è stato trovato in possesso di un altro petardo; successivamente, è stato fermato un 28enne romano che ha pensato bene di scavalcare il cancello del settore Distinti Nord Est entrando in campo. Per entrambi il provvedimento di Daspo per due anni.
Per quanto riguarda il calcio giocato, i cori non di certo amichevoli all’indirizzo del difensore del Napoli Koulibaly hanno irritato in Federazione, e le parole di Michele Uva, direttore generale della FIGC, riportate su TuttoSport ne sono un esempio pratico: “Avvenimenti incommentabili, è stato veramente vergognoso, sono cose che non devono accadere in uno stadio di calcio, come in nessun altro luogo”.
E infatti il Giudice Sportivo non si è fatto aspettare molto: in seguito ad una vecchia squalifica con la condizionale, ecco che la sanzione inflitta riguarda la chiusura per due partite (H.Verona e Sassuolo nello specifico) della sola Curva Nord e 50mila euro di ammenda alla società. Non si è fatta mancare la reazione tramite le parole di Gian Michele Gentile, legale della società biancoceleste, ai microfoni de La Lazio Siamo Noi: “Vedremo cosa hanno rilevato gli ufficiali di gara, l’arbitro ha sospeso la partita quindi qualcosa è successo. Valuteremo gli atti e poi decideremo se fare ricorso o meno”.
Neppure di fronte ai fatti compiuti riusciamo ad accettare i nostri errori..
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