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Maurizio Sarri è intervenuto nella conferenza stampa dopo Lazio-Empoli. Un pareggio amaro condizionato anche dal direttore di gara e dai soliti cali di concentrazione in fase difensiva. Una Lazio che tutto sommato ha mostrato di saper giocare a pallone ma con dei limiti che vanno riparati nel mercato invernale. Lo sa benissimo mister Sarri che a come ultima battuta, ha lanciato una frecciatina alla società dichiarando di non occuparsene direttamente lui ma che urgono rinforzi nei reparti.

“Ho schierato una formazione più offensiva ma ciò non ha inficiato più di tanto la prestazione difensiva. L’approccio è discutibile, eravamo sotto di due gol dopo soli 8 minuti, nel secondo tempo abbiamo preso gol nell’unica volta in cui abbiamo concesso qualcosa. Non ho visto la parte finale dell’azione del momentaneo 2-3 ma visto come era iniziata: l’avversario è riuscito a venir via tra due dall’altezza della bandierina del calcio d’angolo. Dal 20’ la squadra non ha mai dato la sensazione di poter subire go con facilità. Purtroppo abbiamo momenti così: negli 1vs1 difensivi in ogni zona di campo, siamo ultimi in Serie A.

Il secondo tempo è stato straordinario, abbiamo costruito con pulizia e velocità: a me partite così piacciono, mi fa star male non essere riusciti a concretizzare con un risultato pieno.

Il calendario consente raramente di avere una settimana tipo in cui lavorare, a volte prendiamo gol ingenuamente, come accaduto in occasione del primo gol: tutti i tre centrocampisti erano nella stessa porzione di campo.

Chi prende le decisioni deve essere chiaro con tutti, non solo nel calcio. Se chi governa è sicuro che la malattia sia pericolosa, si sta a casa; altrimenti verrà classificata come una semplice influenza e staremo a casa il tempo necessario. Così siamo in mano alle decisioni di 20 regioni, che assumono decisioni autonomamente. O si arriva ad un accordo o andare avanti così è dura, si crea solo caos come in occasione della giornata in corso.

Non credo che la gara di Luiz Felipe sia stata condizionata da motivi legati al rinnovo di contratto, altrimenti ci sarebbe un problema in ogni gara: era stato ammonito nella prima parte di gara, sicuramente poteva essere gestita meglio l’azione difensiva del terzo gol azzurro, c’era anche il raddoppio del compagno, che peraltro non voglio.

I cali di tensione si verificano anche durante l’allenamento: anche nelle partitelle, quando viene subito un gol, la stessa squadra ne subisce subito un altro. È difficile arrivare ad una conclusione logica.

Penso solo alle partite, del mercato non me ne occupo se non per far sapere le mie idee circa ciò di cui necessitiamo”.



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