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Lazio-Milan, Lotito in conferenza stampa: ” La squadra è uscita mortificata, defraudata e violentata”
E’ un fiume in piena Lotito. Il presidente laziale dopo la scandalosa gara della terna arbitrale, ha parlato in conferenza stampa, annunciando decisioni drastiche. Questo il suo intervento integrale:
“Per colpire Lotito si colpisce la Lazio? Non sta a me fare dietrologie, ci stanno organi preposti che faranno le valutazioni del caso. Io se sto qui sto tutelando la squadra. Se fossero venuti gli addetti ai lavori avrebbero avuto un comportamento dialettico diverso. Io ho l’obbligo di portare avanti un comportamento in linea con il rispetto delle regole. Non entro nel merito delle dietrologie, il sistema avrebbe dovuto correggerle a monte. Se non è in grado di essere affidabile e terzo, chi subisce queste violenze si deve rivolgere in altre sedi.Abbiamo fatto una delibera votata all’unanimità con cui abbiamo chiesto di uscire dalla federazione perché non ci sono le condizioni per restare nel sistema. Ad oggi c’è la posizione unanime su quello che è stato deciso di fare, non c’è contentezza all’interno della Lega di Serie A. C’è un sistema in cui si mettono i soldi e qualcun altro decide per lei? No. Le riforme sono dettate per creare equità di comportamenti per chi partecipa al campionato, per fare questo deve essere in grado di incidere chi fa le norme. Se la maggioranza ce l’ha chi non porta i ricavi, non si può garantire affidabilità del sistema. Abbiamo fatto delle scelte per rendere trasparente il sistema, a oggi non è così. Per fare riforme servono i numeri e se tu non hai i numeri per farle, che ci stai a fare nel sistema? Come si possono cambiare così le cose? Allora si esce dal sistema, non ce l’ha obbligato nessuno a esserci. In premier danno incarichi a terzi e se non garantisci bene il servizio ti cacciano. Questo è l’aspetto politico, preso in considerazione nell’ultima assemblea. Poi c’è un aspetto diverso, quando il sistema non è più affidabile e non è più credibile,e subisci, ti rivolgi a chi è preposto per far rispettare le leggi portando situazioni specifiche per farle valutare.Io rappresento l’istituzione calcistica perché mi hanno votato e quella politica, mi metto in quest’ultima e quando un sistema non funziona mi metto nella posizione di risolvere il problema. Abbiamo l’obbligo di fare in modo che quando ci sono problemi vengano risolti, attraverso gli strumenti e gli organi giuridici preposti. Oggi non è stato un bello spettacolo sportivo, di aspetti valorizzi. Lo sport è il bene supremo, quando ci stavano le Olimpiadi si fermavano le guerre perché rappresentava una serie di valori fondanti della società civile. Oggi non c’è stato fair play, questa roba determina un vulnus sul sistema stesso. Io non devo tutelare situazioni. Sono presidente della Lazio da vent’anni perché ci ho messo i soldi, penso di farlo in modo corretto e trasparente mentre qualcun altro decide con i soldi degli altri.Alla squadra gli ho detto di pensare alla partita di martedì, ci sono incidenti di percorso dettati non dalla nostra volontà. Non posso rimproverargli nulla, ci hanno messo sudore cuore e lacrime. Sono usciti mortificati, defraudati,violentati è il termine esatto. Qualcuno oggi brinda perché ha vinto, auguri ai vincitori“.
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