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Lazio-Parma: la conferenza stampa di D’Aversa. ” Partita della vita”

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D’Aversa in conferenza stampa in vista di Lazio-Parma

D’Aversa è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Lazio-Parma. Il tecnico dei ducali è consapevole che sarà una partita difficile e vuole che i giocatori pensino che sia il match per la vita.

Scozzarella ha fatto la rifinitura con la squadra dopo essersi allenato anche ieri ed è a disposizione. La Lazio viene da due partite in cui ha avuto due risultati penalizzanti ma in cui ha controllato le gare. E’ importante essere consapevoli che affrontiamo una squadra forte, consapevoli anche che vorranno vincere a tutti i costi. Stiamo esprimendo un buon calcio ma la differenza la fa chi ha più voglia di portare a casa il risultato”.

Il Parma fa fatica a cambiare modulo?
“Contro il Cagliari l’avevamo preparata con un 4-3-1-2 in fase difensiva perché giocano molto in verticale, a livello difensivo abbiamo concesso poco e i ragazzi hanno fatto un’ottima partita. Volevamo sviluppare 3-4-3 ma la differenza l’hanno fatta gli episodi. Da una parte una squadra è stata più convinta e alla fine hanno influenzato il risultato. Il pubblico ci ha dato una grande mano, pensavamo di pareggiarla ma alcuni episodi magari hanno rallentato la gara ed è andata in un verso che non volevamo. Quello che è importante è il modo di interpretare la gara”.

Domani che partita sarà?
“Contro la Lazio è impensabile di fare una partita aggressiva come con il Cagliari. Questa squadra è molto forte fisicamente e tecnicamente e possono sfruttare gli spazi. Sono completi, sarà una partita più d’attesa ma è importante anche avere la palla e cercheremo di metterli in difficoltà”.

Immobile e Correa dall’inizio cambierebbero qualcosa?
“Sono bravi a lavorare sulle linee e ad attaccare la profondità, possono metterci in difficoltà. Possono coprire anche l’ampiezza con Lazzari, sono bravi anche fuori area. Durante la settimana si cerca di limitare gli avversari ma molto dipende anche da loro”.

E’ stata la settimana di Karamoh: possiamo chiuderle il “caso”?
“Per come sono fatto io in passato non lo avrei fatto nemmeno allenare. Un allenatore deve fare tesoro delle proprie esperienze. Yann è giovane, fa parte dell’età e credo nella buona fede dove ha problemi fuori campo. Il mio dispiacere è che si è chiuso in sé stesso perché un allenatore vede i calciatori come figli e io sono disposto ad aiutarlo in tutto e per tutto. Karamoh è molto fortunato che ha un grande gruppo alle spalle, è un giocatore tatticamente che preferisce la libertà e detto questo dipenderà molto da lui perché ha qualità importanti. Un allenatore che fa scelte contro sé stesso non esiste, le fa per il bene della squadra”.

Cosa ha detto alla squadra dopo Cagliari?
“E’ giusto che si analizzi la gara ma credo che i ragazzi siano consapevoli che si sia buttata via una partita ma non lo diciamo noi, perché anche Maran ha detto che la partita è stata legata ad episodi. Abbiamo analizzato le situazioni dei gol, ed è chiaro che non c’entri il sistema di gioco ma quella cattiveria di portare a casa il risultato. La cosa comune con Juve e Cagliari è che abbiamo buttato via le seconde palle. Venivamo da una vittoria ma dobbiamo affrontare ogni partita come la partita della vita”.



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