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Lazio Primavera, Cardelli lascia “Il calcio degli italiani è morto”
Durissimo sfogo quello a cui si è lasciato andare ieri sera il giovane Filippo Cardelli, 18 anni, da due nella rosa biancoceleste come difensore centrale della Lazio Primavera, guidata quest’anno da mister Bonatti.
Filippo era pieno di fiducia dopo l’intervento al ginocchio riuscito lo scorso 18 novembre, che gli ha fatto saltare buona parte della passata stagione, a seguito di un terribile infortunio. Ma non appena rientrato, pronto a riprendere da dove aveva lasciato, si è reso conto della tendenza sempre più crescente, da parte delle varie Società, di acquistare e far giocare ragazzi provenienti da tutti gli angoli del mondo nei settori giovanili, dove tra l’altro la Lazio conta diversi innesti ad ogni sessione di mercato.
È come biasimarlo! D’altronde la Serie A ha dato il via a questa tendenza ormai da anni, dando sempre più spazio agli stranieri, attestatisi al 55% dei calciatori impiegati nel nostro massimo campionato, con l’esempio lampante dell’Udinese, che nelle prime due partite della stagione in corso non ha schierato neanche un italiano nell’11 titolare. Da qui la reazione piena di rabbia e rammarico di Cardelli, vedendo infrangersi i sogni di un ragazzo in una situazione che non vedrà risvolti positivi, almeno nel breve periodo.
Queste le sue parole, affidate ai Social: “Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio – scrive Cardelli -. Ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l’allenatore come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorni di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorarti perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le palle e rimangono per terra. Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto… Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire “cazzo ce l’ho fatta”, sono arrivato. La Serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene”.
Adesso per lui un futuro a stelle e strisce, come del resto intrapreso anche da altri giovani italiani, tra cui il figlio di Vincenzo Montella, in un campionato considerato minore ma che ha tutte le risorse necessarie per crescere: “È vero, negli Usa il calcio è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso“.
Infine un consiglio rivolto a tutti e un pensiero per due suoi ex compagni di squadra: “Per tutti quelli che sono arrivati fino a qua e che amano il calcio, un consiglio da chi l’ha vissuto da dentro: non andate allo stadio, non comprate gli abbonamenti tv, perché è tutto finto… Quando Lombardi è entrato e ha segnato con l’Atalanta mi sono emozionato. Un ragazzo italiano che corre e suda per la maglia, questo è quello che dovremmo vedere sempre, ma probabilmente adesso non giocherà più, per far spazio ai tanti stranieri. La foto è con Luca Borrelli, uno dei pochi amici italiani del gruppo degli Allievi rimasti in Primavera. Che enorme tristezza…”.
Se non verranno adottate riforme consistenti, da chi di dovere, questo non sarà né il primo né l’ultimo caso di una preoccupante ‘fuga di piedi‘ all’estero di giovani promesse, nonché di un sistema calcio italiano che fatica sempre più a sfornare talenti e a scommetterci seriamente.
Ben vengano allora i Sassuolo!
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