Vigilia di Serie A in casa Spezia. La squadra allenata da Gotti domani nella gara delle 12.30 affronterà la Lazio di Sarri. A presentare il match in conferenza stampa è lo stesso tecnico dei liguri. Queste le sue parole:
LA SOSTA – “Purtroppo il filo conduttore di queste due settimane sono state le assenze. Abbiamo pagato un dazio troppo importante, con tre infortunati con le nazionali. In qualche modo, tra il passaggio di stagione con influenze e acciacchi, abbiamo parecchi giocatori che non sono a disposizione o lo sono per un minutaggio relativo. Li porterò sfruttando ogni possibilità. E comunque andremo in campo in undici”.
Rivedremo lo Spezia con i correttivi tattici visti con Sassuolo e Napoli?
“Qualcosa lo rivedremo, come concetto di sicuro. Ma gli interpreti sono diversi, è ovvio che faccia ragionamenti per cercare di far fare ai nostri cosa fanno meglio”.
Non seguire Sarri alla Juventus le ha aperto un portone involontario?
“È la vita che è così, è sorprendente. Non sempre accade una cosa che sembra negativa e si tramuta in positiva, o viceversa. È difficile dire cosa è bene o cosa male. La storia è cambiata in questa direzione, ma non è detto che sia un bene in assoluto”.
Bastoni può giocare sulla sinistra?
“Sì, è una cosa che valuto. Ma mi dispiacerebbe toglierlo da dove sta facendo bene”.
Ellertsson può giocare dall’inizio?
“Ekdal è cresciuto e si è avvicinato molto alla condizione che può permettergli un certo minutaggio in Serie A. Su Ellertsson ho già speso parole molto buone: è un ragazzo che continua a crescere, è un eclettico, può adattarsi in diverse zone e lo prendo sicuramente in considerazione”.
La Lazio può vincere lo scudetto?
“La Lazio ha di sicuro alcuni giocatori di primo livello, anche se probabilmente sulla carta sembrerebbe ci siano squadre più attrezzate a lungo termine. Questa valutazione l’hanno fatta gli addetti ai lavori l’anno scorso con il Milan. Ci sono crocevia durante i campionati, positivi o negativi, si creano dinamiche che fanno moltiplicare gli aspetti positivi o negativi. Non so cosa accadrà, di sicuro la Lazio è di alto livello”.
State facendo una tabella per avere un riferimento da qui alla sosta per il Mondiale?
“Adesso non è più tempo di tabelle, fatta la sosta per le nazionali avremo nove partite da qui a novembre, tra campionato e Coppa Italia. C’è da giocare, niente tabelle. Il periodo di latenza del campionato lo utilizzeremo con il miglior percorso per la squadra”.
Tre portieri cresciuti nell’Udinese in nazionale. Come la analizza?
“Per una serie di motivi, in quella società sono usciti tanti portieri forti. Non solo loro tre: Perisan, Scuffett, tutti nati tra il ’94 e il ’97. L’Udinese è una società particolare, in cui la maturazione forse arriva prima. Non è sempre facile chi individuare come portiere di alto livello tra i giovani. All’Udinese sono state fatte scelte: negli Allievi hai tre portieri e tutti arrivano in Serie A, non è facile immaginarlo. All’Udinese sin da quando i ragazzi sono piccoli ci sono persone e istruttori molto competenti, e mano a mano che i ragazzi crescono trovano persone che implementano il loro percorso. Tutti i nomi fatti non sono solo ottimi portieri, ma sono anche ragazzi splendidi”.
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