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Lazio-Torino, Sarri in conferenza stampa: ” Il raggiungimento della terza vittoria di fila era un nostro obiettivo”.
La Lazio manca la terza vittoria consecutiva. Complice un Torino perfetto sul piano tattico. Pareggio arrivato solo nel finale grazie neanche a dirlo di Ciro Immobile. Al termine del match l’ allenatore della Lazio Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole:
Al netto della difficoltà data dal Torino la Lazio ha stentato a trovare il ritmo?
“Abbiamo sofferto aggressività e fisicità degli avversari perché abbiamo fatto poco movimento senza palla e abbiamo fatto viaggiare la palla a velocità troppo bassa. Troppi movimenti incontro, loro sono bravissimi ad aggredire chi va incontro alla palla e vanno in sofferenza quando gli avversari attaccano la profondità, cosa che noi abbiamo fatto troppo poco. Poi abbiamo concesso troppo palleggio perché in fase difensiva il nostro baricentro era troppo basso, quindi scivolamenti dei difensori esterni sui quinti troppo lunghi e troppa distanza tra i nostri interni e i centrocampisti centrali avversari. Era lì il problema, poi nel finale, non so se per un loro calo e se perché noi abbiamo alzato l’intensità, siamo riusciti a prendere in mano la partita e ci rimane anche il rammarico perché se avessimo pareggiato prima avremmo potuto vincere, in modo immeritato, ma avremmo potuto vincere”.
Le palle inattive stanno diventando un problema? Soddisfatto della reazione finale?
“La reazione finale è stata di buon livello. A livello caratteriale abbiamo fatto un passo in avanti, perché in altre partite quando siamo andati in difficoltà abbiamo abbandonato la partita, abbiamo perso in maniera severa, oggi no e questo è stato un passo in avanti. Poi le partite sono lunghe e la possibilità di rimetterle in ordine c’è sempre. Sui calci d’angolo non abbiamo una squadra di una fisicità enorme, abbiamo due o tre saltatori. Non siamo aggressivi nei confronti della palla perché oggi una palla che cade al limite dell’area piccola con un po’ d’aggressività in più, con un po’ d’attacco nei confronti della palla in più si poteva mettere via. Noi proprio in quella zona centrale dell’area piccola abbiamo i due difensori centrali che nel gioco aereo sono di discreto livello”.
Soddisfatto della direzione arbitrale? Rimpianto nel non aver raggiunto la terza vittoria di fila?
“Il raggiungimento della terza vittoria di fila era un nostro obiettivo e un po’ di rammarico c’è in questo senso, ma queste sono partite in cui o noi riusciamo, muovendo la palla a grande velocità, a trasformare la loro aggressività in spazi, perché venendo uomo contro uomo se muovi la palla a grande velocità trovi spazi enormi, oppure l’aggressività la subisci. Noi oggi la palla non l’abbiamo mossa né tecnicamente, né per movimenti senza palla che ci potevano facilitare la circolazione. Per quanto riguarda l’arbitraggio, tra gli arbitri che conoscevo meno credo che abbia avuto un atteggiamento positivo. Si propone bene nei confronti delle panchine, nei confronti dei giocatori, non è arrogante. L’unica cosa di cui si può discutere è che nei primi nove minuti Izzo ha commesso tre falli e probabilmente al terzo poteva scattare l’ammonizione. Però io preferisco arbitri con queste caratteristiche ad altri”.
Come sta Patric? Pedro può recuperare per il Milan?
“Non lo so. Patric è una situazione da valutare e neanche da valutare domani, minimo dopo 48 ore dall’evento. Pedro non lo so sinceramente. Per fortuna è stato evitato un infortunio grave, sembra solo un qualcosa che riguarda la vecchia cicatrice dell’infortunio di Salerno. I tempi non dovrebbero essere lunghissimi, però va rivalutato ogni due giorni, fare un programma ogni due giorni. Vedremo durante la settimana se potrà tornare in gruppo o meno, spero di sì”.
Perché era arrabbiato in occasione dell’ingresso di Luiz Felipe?
“Ero arrabbiato con la squadra più che altro. Lui chiaramente non era pronto perché Patric ha avuto un infortunio muscolare, però era pronto appena ripreso il gioco, la palla l’avevamo noi, mettiamola fuori. Io per un episodio simile ci ho lasciato la Champions League con la Juventus a Lione, abbiamo preso gol mentre De Ligt era fermo a bordo campo”.
Più facile il suo lavoro nell’esaltare i pregi o nel lavorare sui difetti?
“I pregi si esaltano da soli. Se Immobile fa 40 gol non penso che sia merito dell’allenatore. Sui difetti ci stiamo lavorando e qualcosa abbiamo ottenuto, perché nel girone di ritorno abbiamo subito la metà dei gol rispetto a quello d’andata. Qualche effetto positivo c’è. Sul lato caratteriale cerchiamo di lavorarci, oggi per la prima volta la squadra ha avuto una reazione tosta nervosa, cattiva perché non voleva perdere. Qualche passo in avanti c’è. La squadra ha fatto 24 punti nelle ultime 12 partite, è un cammino non da Europa League, ma da Champions, quindi la squadra sta crescendo”.
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