Vigilia di doppio debutto in casa Lazio. Il primo quello del mister Baroni in panchina, il secondo quello che riguarda la stagione 2024/2025. In conferenza stampa il tecnico ha parlato così :
Come arriva la Lazio al debutto? Che Serie A si aspetta?
” Arriviamo bene, abbiamo recuperato qualche calciatore. Purtroppo c’è stato il problema di Gila, ma la squadra sta bene. Siamo pronti. Il campionato è bellissimo, sempre difficile, noi dovremo essere all’altezza assolutamente“.
Le sue emozioni per l’esordio con la Lazio?
” Il bello del mio lavoro è che mi alzo ogni mattina emozionato. Amo il lavoro che faccio, quando è così l’emozione c’è sempre. Ora c’è una grande concentrazione e attenzione, di partire bene davanti ai nostri tifosi e nel nostro stadio. Ci sono queste sensazioni belle che si traducono nel lavoro e nella concentrazione. È l’aspetto più bello”.
A che punto è la sua Lazio nell’apprendimento?
” Il nostro lavoro è una crescita costante, abbiamo cambiato qualcosina. Ho parlato dell’obiettivo di creare un’identità forte, di una squadra dove tutti lavorano insieme, questo mi piace e vogliamo portare avanti. Voglio vedere grande partecipazione, che si spende e dà tutto. Quando parlo di emozione mi riferisco a questo, è la base che non deve mai mancare. All’interno poi ci sono i miglioramenti da fare. Non sono un tecnico a cui piace parlare di tempi… Il tempo è domani, vivo ora, non guardo troppo lontano. Mi aspetto le cose su cui abbiamo lavorato”.
Un commento a Dia?
La Lazio è stata alla ricerca di giocatori bravi, Dia è uno di questi. Quando abbiamo preso Noslin, in quel momento c’era Immobile con il Taty. Non ci cambia molto, volevamo aggiungere uno bravo. Ha dimostrato di saper fare gol, non solo in Italia. Ha mobilità, non dà punti di riferimento, siamo alla ricerca anche di questo, di mobilità davanti e in mezzo al campo.
La Lazio col vertice basso si trova meglio? Chi può fare il regista?
Ho un centrocampo con giocatori che hanno alcune caratteristiche, Rovella, Cataldi e Vecino possono fare il vertice basso o i mediani. Non mi piace pensare a un centrocampo posizionale. Poi ci sono due fasi, c’è un interscambio dei ruoli. Se andiamo a prendere una squadra alta vedrete la mobilità che voglio sul campo. Guendouzi ha molta mobilità, non mi piace che rimanga in una zona. Dele-Bashiru e Castrovilli stesso discorso, Gaetano è un ragazzo interessante, a Cadice ha giocato e si allena sempre meglio. Abbiamo dei ragazzi interessanti che dovrò essere bravo a gestire.
Che partita sarà?
Ci saranno difficoltà, è sempre così. Servono le componenti di cui parlavo prima, serve spirito e agonismo nel nostro stadio.
La sua Lazio è già completa per competere a livelli importanti o manca qualche piccola cosa?
Dico una cosa, di nomi vedo solo quelli che ci sono ora. Poi con la società c’è un confronto sempre, avremo delle partite che saranno dei test. Ora siamo questi e andiamo avanti con questi.
Dove colloca la Lazio in ua griglia? Rigorista e vice-capitano chi sono?
Il vice capitano lo sceglierò io di gara in gara, quando è stato messo in evidenza Cataldi che ha dato la fascia a Patric è perché l’avevo scelto io. Per togliere qualche equivoco. Le griglie le lascio ad altri, non mi piace fare programmi nella vita, penso a migliorare e a lavorare duro. I conti si fanno alla fine. Leggo tanti articoli, ognuno esprime il suo pensiero. Noi si lavora forte. Il rigorista lo sceglierò di partita in partita, possono tirare molti, voglio valutare ancora. Ci sono situazioni legate ai momenti, ma la squadra quando andrà in campo avrà primo, secondo e terzo rigorista.
Quando ha lavorato sulla testa della squadra? A centrocampo manca un po’ di qualità e visione?
Credo che tra le qualità dei giocatori ci sia dentro il lavoro. La rifinitura è una delle cose più difficili, ci stiamo lavorando. Quando parlo di verticalità cerco di far vedere le soluzioni che ci sono dietro la linea difensiva. La squadra non deve perdere palleggio, ma serve verticalità. La piccola profondità soprattutto è fondamentale contro squadre che si chiudono molto. Alcuni devono crescere, solo con il lavoro possono farlo.
Quanta voglia ha visto nella Lazio? Castrovilli può essere il faro per il post-Luis Alberto?
Nelle amichevoli la squadra non ha mai perso l’identità e la compattezza. Una cosa fondamentale. Anche se non mi piace parlare dei singoli spendo una parola per Gaetano. Ha visione, passaggio e tiro, ha gol addosso. Sta lavorando forte per trovare la migliore condizione. Sono convinto che a breve sarà al 100%.
Ha già scelto la formazione per domani?
Ho visto il Venezia in Coppa Italia, fa poco testo. Domani ci saranno delle difficoltà importanti. Sulla formazione ho un paio di dubbi, ma sono legati alle valutazioni su chi è rientrato da poco. Devo valutare bene. Finora abbiamo fatto tanti cambi, domani vanno gestite bene le risorse. Nelle scelte iniziali valutare bene chi ha fatto più allenamenti e sta meglio, sicuramente le riflessioni sono in corso.
Alla rosa manca qualche calciatore? Folorunsho?
Di mercato oggi non vorrei parlare, domani giochiamo. Mi sembra decontestualizzato. Voglio stare dentro quello che ora è fondamentale.
L’obiettivo della Lazio?
Vogliamo migliorare il risultato dell’anno scorso. Si lavora forte per obiettivi importanti. La squadra deve essere pronta in campo, quest’anno è una mia responsabilità.
Vuole prendere da subito la fiducia di tutti o c’è bisogno di tempo?
La società ha delineato dei cambiamenti fatti. Sono andati via giocatori, sono arrivati giovani. Non è detto che non possano migliorare quanto fatto prima. Io devo valorizzare quelli che ho, se chiedo tempo è perché questi non sono pronti? Io non lo farò mai. Noi non abbiamo tempo, ci sono 3 punti in palio. Ci vuole una squadra prestativa dal punto di vista mentale. Queste componenti fanno superare le problematiche che si trovano in partita.
Un giudizio su Isaksen?
Lui è forte, deve caricarsi di questa responsabilità. Prima aveva avanti un giocatore bravo, sto cercando di liberargli la testa. Ha gamba e qualità, deve alleggerirsi. Con i calciatori parlo spesso di gioia, di andare in campo senza paura, a testa alta e con il piglio giusto. Sbaglio? Ci riprovo. Lui sono convinto che esprimerà le sue qualità.
Sacchi ha detto che quest’anno le romane partono dietro rispetto alle altre…
Sono abituato a guardare all’oggi. Questi pareri di cui ho grande rispetto, io oggi però faccio un altro lavoro.
Domani una delle panchine più importanti della sua carriera?
Sì, al 100%. Sono orgoglioso, io e il mio staff sappiamo dell’opportunità, abbiamo lavorato duro. Daremo tutto per fare bene.
Tavares è uno di quelli da valutare per domani o la sua titolarità si può escludere visti i tanti giorni di stop?
Nuno è uno di quelli da valutare. Il ragazzo sta bene, ma devo saperlo gestire ora, perché non ha amichevole o partite. Ha solo allenamenti, va forte, non ha i 90 minuti, questo non sarebbe un problema, ma devo valutare bene il suo impiego.
In cosa la Lazio è migliorata?
Quando sono arrivato ho trovato una squadra che aveva lavoro addosso, una grande cultura, un terreno fertile con cui lavorare. Cerchiamo non di togliere, ma di mettere. Questa cosa che stiamo portando a livello di mobilità è una delle condizioni che la squadra ha percepito. Dobbiamo lavorare per prenderci questo aspetto. Dal punto di vista offensivo, dobbiamo essere più cattivi sotto porta. Una componente fondamentale.
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