Ai microfoni di Tele Radio Stereo l’Ambasciatore della Polonia a Roma, Wojciech Ponikiewski ha fornito la propria versione dei fatti: “Per fortuna certi problemi hanno cominciato già alla vigilia, il giorno prima della partita quando, prima della mezzanotte, 17 tifosi laziali in modo abbastanza aggressivo hanno fatto casino in strada per poi nascondersi nell’albergo dove alloggiavano”.
Secondo la versione dei tifosi laziali, sono stati quelli del Legia ad aggredirli…
“Dalle informazioni che ho io, sono stati i tifosi laziali, riconoscibili tra l’altro dai vestiti con i simboli della Lazio. Queste sono le persone che sono state fermati dopo. I fatti sono abbastanza chiari, o almeno è questo quello che ho appreso dalla polizia polacca”.
Sui fatti di giovedì pomeriggio?
“C’erano 200 tifosi che hanno attaccato proprio la polizia, ma ancora prima di questo attacco si sono comportati in modo aggressivo per le strade distruggendo infrastrutture, lanciando sassi e seminando il panico tra i cittadini di Varsavia, terrorizzati da queste 200 persone che si sono comportate in maniera violenta. Non erano esclusivamente italiani però la maggioranza lo era. Subito il giorno dopo, i tribunali di Varsavia hanno ascoltato tutte le persone fermate, con grande sforzo della giurisprudenza polacca con i loro avvocati di ufficio e degli interpreti”.
I tifosi laziali danno una versione: dicono di aver firmato un’ammissione di colpa a loro insaputa…
“Mi sembra un poì strano… Vi potete immaginare un giudice che sottopone una carta ad una persona senza sappia cosa c’è scritto e che non sa parlare la lingua? Forse i tifosi interpretano in maniera esagerata i fatti”.
Per i 22 tifosi arrestati c’è la possibilità di uscire prima?
“Noi siamo in contatto con le autorità italiane che stanno facendo di tutto per farli rilasciare. Anche il Governo polacco si è mosso in questa direzione. Però dobbiamo anche prendere in considerazione che la giustizia in Polonia è completamente libera dunque il potere politico non ha nessuna influenza diretta”.
C’è la pressione della diplomazia sulla vicenda?
“La polizia polacca è sotto pressione per garantire l’ordine nelle città. Non direi ci sia un legame diretto tra gli eventi dell’11 novembre e quanto accaduto giovedì. Si parla moltissimo di questa vicenda perchè c’è una pressione interna in Italia ad aiutare i cittadini italiani in difficoltà all’estero. E’ assolutamente normale, tutti i governi fanno di tutto per aiutare i propri concittadini all’estero. Spero non sia un caso diplomatico, ma che rimanga soltanto un caso giudiziario: non c’è nessuna straordinarietà in questa situazione. Non sono giurista, ma non ho mai sentito di un provvedimento come quello di “identità di gruppo”, che qualcuno ha ipotizzato”.
LAZIONEWS
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