Alla cena di Natale che si sta svolgendo in questi momenti in uno dei locali più famosi di Roma, lo Spazio Novecento, Pino insegno si concede alle domande dei giornalisti e ci dice la sua sulla Lazio, sul Derby, sugli infortuni e ci racconta un divertente aneddoto…
Cosa chiedi a questa Lazio come regalo di Natale?
Io non posso chiedere niente, spero si liberi l’infermeria per Natale, solamente quello. Però in questo momento vedo una squadra quadrata e credo ci siano tutti gli elementi per fare qualche risultato di seguito. Poi il calcio è bello per questo: perché può succedere tutto il contrario di quello che sto dicendo
Al derby ci pensi?
No, non c’è il derby, non esiste. Non è una parola che mi riguarda (non c’è rivincita dopo il 26 maggio, questo il concetto ironico espresso da Pino, ndr) Fortunatamente conduco Domenica In e ho questa scusa per non soffrire. “Quanto stanno?” chiedo (ride, ndr). Domenica scorsa ho mancato un’entrata in diretta, c’era Frizzi che è entrato da solo perché io stavo vedendo gli ultimi 5 minuti della partita. Ho detto che mi ero sentito male, anche se adesso ho dichiarato di aver fatto finta, chiedo scusa.
Al terzo posto ci credi?
Io credo anche al primo sinceramente, se mi levi la speranza di poter vincere l’Oscar o di andare a letto con Sharon Stone è finita la vita, io ci credo sempre. Per cui credo sempre in tutto, la speranza di vincere un’Oscar o uno scudetto, “è la vita”. Poi però bisogna essere realistici e capire che quest’anno non ci sono le possibilità di vincerlo. Vedo comunque una Lazio già più divertente, più quadrata, più lineare ed anche i giovani si stanno esaltando, bisogna saperli aspettare ma noi siamo laziali: non aspettiamo nessuno e poi ci ricrediamo dopo un secondo. “Hai visto questo? E’ annoiato; invece poco dopo: E’ un fenomeno!” (riferito a Felipe Anderson, ndr).
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