petkovicLicenziamento per giusta causa, la Lazio ha scelto questa via per interrompere il rapporto con Vladimir Petkovic. Si conclude ufficialmente il legame tra il tecnico di Sarajevo e il club biancoceleste, non certo la querelle legale tra le due parti. Provvedimento ingiusto e illeggittimo“, tuona il legale del neo ct elvetico, Paco D’Onofrio. Gli ribatte l’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile, intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24: Ognuno è padrone di sostenere le proprie tesi. La Lazio ritiene di aver adottato il provvedimento sulla base delle norme in vigore, dello Statuto dei lavoratori. E’ stata fatta una contestazione su fatti specifici che riguardano eventuali responsabilità del tecnico e dei suoi due collaboratori (Manicone e Rongoni, ndr). E’ stato dato un termine, i tre hanno risposto contestando e chiedendo di essere sentiti. Ieri sono stati convocati, hanno avuto tutto il tempo per esporre le proprie ragioni. La società stamattina ha tratto le proprie conclusioni e ha adottato il proprio provvedimento, perché evidentemente ha ritenuto non soddisfacenti le giustificazioni fornite e in alcuni aspetti anche non veritiere. Ci sono fatti incontrovertibilmente acquisiti, anche se sono stati negati le prove della loro esistenza ci sono“.

​”DUE TIPI DI NORME VIOLATE” – Secondo quanto sostiene l’avvocato Gentile, Petkovic avrebbe disatteso le norme su un doppio livello: Ci sono degli aspetti di normative federali che riguardano la possibilità dei tecnici di stipulare contratti con altri club in pendenza di rapporto di lavoro. E queste normative sono state violate. Ora si può sostenere che questa norma riguarda un club e non una nazionale, ma è un problema del tutto opinabile. Quello che ha determinato il licenziamento – illustra Gentile – è stato il fatto che Petkovic e i suoi collaboratori, una volta emerse le voci di trattative con la Federazione svizzera, davanti alla richiesta sia della stampa che del presidente hanno negato l’esistenza di queste trattative. Questo secondo la società è uncomportamento  che ha violato il principio della fiducia. Per questo entriamo nellle normative che riguardano l’elemento fiduciario nel rapporto di lavoro, quindi lo Statuto dei lavoratori. Abbiamo una doppia violazione, sia di carattere federale che giuslavoristico“.

TENTATIVO DI MEDIAZIONE FALLITO – L’incontro di ieri è stato fissato su richiesta dei tre dipendenti per completare le loro richieste e le loro difese – prosegue il legale biancoceleste -. E’ durato dalle 15 alle 20. Abbiamo verbalizzato le dichiarazioni che i tre hanno voluto rendere in assoluta autonomia e indipendenza. C’è stato un tentativo di trovare una soluzione concordata, ma con i due collaboratori è fallito subito. Col mister questo tentativo ha avuto una certa ‘performance’, che non ha però raggiunto il risultato finale. Alla fine ognuno è tornato sulle proprie posizioni iniziali ed è stato adottato questo provvedimento“. “Spero che il buon senso e il rispetto per le reciproche funzioni e per la Lazio porti a trovare una soluzione non conflittuale – continua nel suo ragionamento Gentile -. Se si dovesse affrontare una causa il clima verrebbe turbato. La responsabilità del mister, che è fuori discussione, mi auguro lo porti ad avere considerazione anche per questo aspetto. La Lazio ha le porte aperte, non ha bisogno di colpevolizzare nessuno ma solo di andare avanti, di avere rispetto per i propri tifosi, i propri calciatori e di avere serenità ambientale. Se questo non sarà possibile, la Lazio si difenderà come si è sempre difesa“.



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