Braccio di ferro, né più né meno. La questione su dove si giocherà la Supercoppa Italiana ha assunto ormai i contorni di una disputa. La Lazio – in linea con quanto sostenuto dalla Lega – vuole disputare la sfida con la Juventus a Pechino. Il club bianconero, dal canto suo, sarà impegnato a inizio agosto in una tournée negli Usa: per questo propende per New York oppure per una sede italiana. Ieri sono volate parole poco amichevoli tra i presidenti delle due società Claudio Lotito e Andrea Agnelli. Proprio oggi, al margine del Consiglio Federale, il patron biancoceleste è intervenuto sulla questione, rispondendo alle domande dei cronisti presenti.
A che punto è la definizione per la sede della Supercoppa?
La Juventus deve trovare una soluzione, noi come Lega avevamo deliberato in consiglio che doveva essere data esecuzione al contratto, che prevede Pechino. La Juventus si è organizzata una tournée negli Usa e quindi sostiene di non poter giocare in Cina, ma questo non è un impedimento obiettivo. Adesso vediamo se troviamo una soluzione, altrimenti dovrà essere data esecuzione al contratto. La Lazio peraltro non andrà a fare una tournée (in Sudamerica ndr), rinunciando a importi notevoli, proprio in vista della Supercoppa.
E’ un problema economico in primo luogo?
No, è un problema di rispetto delle regole. Noi stiamo all’interno di un’associazione e occorre che tutti rispettino le regole. La sottoscrizione del contratto deve essere rispettata, altrimenti la Lega ne perde in credibilità. Bisogna che le società si adeguino, altrimenti la società non esiste più.
Quali sono le prossime mosse della Lazio?
La Lazio farà valere l’applicazione delle regole. In assemblea la maggioranza assoluta dei club è conforme ai dettami dell’applicazione dei contratti. Quindi non mi sembra che la Juventus trovi sponde in questo senso.
E’ stato un atteggiamento di supponenza quello della Juventus?
Io parto dal presupposto che, quando uno vive all’interno di una comunità o di un’associazione, vengono prima le regole dell’associazione e poi gli interessi personali. Se tu vuoi far prevalere gli interessi personali, questo comporta dei problemi. La Lazio aveva un torneo in Sudamerica, non vi parteciperà perché sapeva che poteva giocarsi la Supercoppa. Quello che conta è la credibilità del sistema, facendo così il sistema perde credibilità, si diventa inaffidabile.
Tra le ipotesi in ballo c’è anche l’Italia?
Fare una partita a Pechino comporta anche una valenza dal punto di vista della crescita del brand, farla in Italia è completamente diverso. Qui c’è una società che organizza una tournée da cui ricava dei soldi e determina un danno a un’altra società, la quale rinuncia alla sua tournéé e alle somme. Non è solo un problema economico, ma anche uno di organizzazione a certi livelli. Non mi sembra che la Juventus abbia trovato conforto dalle altre società.
Sarebbe disposto a rinunciare a Pechino per giocarla a Roma?
Io ho in testa un’idea di associazionismo che deve prevalere, vedremo se sarà possibile trovare una soluzione che salvaguardi le esigenze della Lega e della Lazio. La proposta di Roma non arriva da noi, una cosa è certa: noi la vogliamo svolgere all’estero, ma se sarà in Italia non sarà certamente Torino. Se qualcuno dice che non si presenta e manda la Primavera, ci sta pure il 3-0 a tavolino.
LALAZIOSIAMONOI
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