Era in programma oggi la riunione del Consiglio federale in via Allegri, a Roma, presso la sede della Figc. A margine dei lavori, il presidente laziale Claudio Lotito ha voluto tracciare un bilancio della sua esperienza in sella al club capitolino, rapporto giunto al nono anno: “Dal punto di vista fisico vivo un dramma, pesavo 67 kg prima di acquistare la Lazio, guardate ora come mi sono ridotto con lo stress. Quello del calcio è un mondo particolare che va rivisitato, questa grande esposizione mediatica fa saltare tutti gli schemi ed il buon senso. Oggi ci troviamo a convivere con una serie di problematiche, a causa di logiche e normative di 20 anni fa.Pentito? No, ma ho fatto 20 anni di battaglie intraprese su tutti i fronti, ho dato delle scosse al sistema, che fatica a liberarsi di certi fardelli. Il calcio italiano sta perdendo credibilità dal punto di vista del peso contrattuale, sono assottigliate le risorse perché non c’è stata una politica di adeguamento delle strutture”.
Per quanto concerne il calcio giocato, così Lotito si esprime su Zarate e sullo spinoso caso sorto attorno all’argentino, l’acquisto più caro della gestione Lotito: “Se lei raccoglie dei frutti da un albero, può darsi anche di trovarne alcuni che sono andati a male. Se una persona non ha un forte equilibrio, soprattutto in una città difficile e pressante come Roma, rischia di essere travolto assumendo comportamenti non in linea con la realtà.Parliamo di cose serie, la Lazio ha fatto tanti acquisti. Biglia sta andando oggi in ritiro, cose che prima non accadevano anche perché ancora oggi sto pagando delle gestioni precedenti”.
HERNANES E IL MERCATO IN ENTRATA – Il brasiliano nella giornata di ieri ha affermato: “Resto alla Lazio? Solo il tempo ce lo dirà…“. Parole che non posso lasciare tranquilli i tifosi biancocelesti. Il futuro del Profeta resta avvolto da un alone di mistero, non secondo il presidente Lotito: “Io non leggo cosa dicono i giocatori. A me interessa che i contratti vengano rispettati. Non mi devo fasciare la testa ora, anzi mi è sembrato che Hernanes abbia sottolineato di voler rimanere in una società che lo soddisfa, che lo ha messo in condizione di tornare nella Nazionale del proprio paese”.
Da una possibile partenza agli arrivi. Non si contano oramai più gli attaccanti accostati alla compagine biancoceleste. Da Matri a Emeghara, da Quagliarella a Benteke. Spetterà a Petkovic valutare se il parco attaccanti è idoneo per lottare su tre fronti: “In attacco abbiamo Klose, Floccari, Kozak, Perea (sottolineato, ndr), Rozzi, Keita e altri giocatori portati dal settore giovanile. Sta all’allenatore stabilire se questi giocatori sono idonei per giocare un campionato competitivo o meno. La società si è mossa per farlo, anche perché sarà un campionato difficile visto che tutte le squadre si sono rinforzate”.
MAURI – Meno di una settimana, poi sarà tempo di processi sportivi. Stefano Mauri e la Lazio si presenteranno di fronte alla Commissione Disciplinare della Figc per rispondere delle accuse mosse da Palazzi sulle presunte combine nelle gare con Genoa e Lecce del maggio 2011. Accuse tutte da provare, che hanno compattato l’ambiente biancoceleste: “La società dovrà rispondere per la responsabilità oggettiva -dichiara Lotito-, altra impalcatura desueta di un sistema che non ha più motivo di esistere. Se io società ho messo in campo tutta una serie di azioni volte a prevenire certi fenomeni, perché dovrei risponderne? Sono infastidito da questa situazione perché viene minata la credibilità indirettamente della società attraverso un’ipotesi di danno che non dovrebbe esistere”.
Il presidente continua e torna sulla squalifica che costrinse la Lazio a giocare ben due gare di Europa League a porte chiuse: “E’ come la chiusura dello stadio in Europa League, quando per 28 persone su 60mila spettatori è stato chiuso l’impianto. Ora la UEFA sulla mia istanza ha cambiato il regolamento dividendo lo stadio per comparti. Ma dopo tre anni, poi, uno può pagare per fatti riferiti e non conclamati? Poi ci possono essere comportamenti ingenui -continua Lotito-, io non posso essere condannato perché frequento certe persone. La condotta del giocatore deve essere nel rispetto del codice , però, da qui a criminalizzare una persona per valutazioni e frequentazioni esterne non finalizzate a un determinato comportamento ce ne passa. Mauri lo vedo sereno da tre anni. Parliamo di fatti riferiti al campionato 2010-11. Io vorrei riportare questa logica nell’ambito del sistema giuridico ordinario”. Si annunciano giorni roventi.
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