Lazio-Sassuolo si avvicina e l’ambiente in casa biancoceleste si fa sempre più caldo. In questi giorni è stata confermata la scorta per il presidente Claudio Lotito. Non è una novità e ogni sei mesi arriva il rinnovo, ma stavolta non ci sono stati dubbi. Le minacce di morte, i numeri dei telefoni del presidente (e del diesse Igli Tare) pubblicati su Facebook, la contestazione montata e riesplosa ai livelli di guardia venti giorni fa per la cessione di Hernanes all’Inter hanno fatto scattare le misure di sicurezza. Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, dalla Prefettura hanno informato che c’è un’oggettiva situazione di rischio per Lotito e sono in corso gli accertamenti, scattati dopo una serie quasi interminabile di telefonate ricevute dal patron nei primi tre o quattro giorni di febbraio. Il rapporto, già non idilliaco con la piazza, sta vivendo uno dei momenti più bassi della storia. I tifosi vorrebbero il salto di qualità e ritengono insoddisfacenti due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana conquistate in dieci anni anche a fronte di un solo terzo posto come miglior risultato in campionato.Le istituzioni vigilano e il fascicolo è finito sul tavolo di Michele Prestipino, 55 anni, procuratore aggiunto della Procura di Roma. E’ arrivato nello scorso settembre dalla Dia di Reggio Calabria e in precedenza aveva lavorato a Palermo: conduceva inchieste su mafia e n’drangheta. Si indaga a 360° anche perché, come riporta il quotidiano, nel mezzo della contestazione, si potrebbe anche insinuare o nascondere chi vorrebbe sfruttare l’onda emotiva per provare a sfilare il controllo della società a Lotito. E’ solo un’ipotesi, perché in passato è successo, ma niente in questo momento va escluso.
LALAZIOSIAMONOI, FABRIZIO PATANIA – CORRIEREDELLOSPORT
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