In attesa dell’ufficialità, andiamo alla scoperta del nuovo rinforzo biancoceleste, il settimo acquisto di questa sessione di mercato.

Luis Alberto Romero Alconchel, per tutti Luis Alberto, è nato il 28 settembre del 1992 a San José del Valle, un piccolo comune in provincia di Cadice, Spagna.
Inizia la sua carriera, a 12 anni, nelle giovanili del Siviglia, dove cresce e impressiona gli addetti ai lavori, al punto da ottenere l’esordio in Prima squadra il 16 aprile 2011, in occasione del match perso dalla squadra andalusa per 4-1, ma con la soddisfazione di poter giocare al fianco di campioni, Negredo e Rakitic su tutti.
Il Barcellona ne scruta il talento e decide di portarselo a casa e farlo maturare nel Barça B, dove incontra il suo futuro compagno di squadra Patric. Gioca molto e gioca bene, collezionando 11 gol e 18 assist in 38 presenze.
A questo punto arriva la grande occasione per giocare in Prima divisione, ma non nella Liga. È il Liverpool, allenato da Brendan Rodgers, a scommettere sul suo talento e a portarlo in Premier League.
Ma si sa, l’Inghilterra non è la Spagna, cielo grigio, pioggia, lingua e cibo diversi, tutti fattori che portano il giovane Luis a non ambientarsi a dovere, nonostante la grande amicizia stretta con un certo Luis Suarez.
Torna allora in terra madre, questa volta al Malaga, dove riprende a giocare con una certa regolarità e a dimostrare a tutti che ciò che impari e hai nel sangue difficilmente lo dimentichi. Chiude la stagione con 15 presenze e 2 gol, bel biglietto da visita che gli apre le porte del Deportivo la Coruña, con il quale dimostra finalmente di cosa è capace: 6 gol e 7 assist in 29 presenze, di cui 25 iniziate da titolare.
Per approfondire le sue caratteristiche riportiamo quanto raccontato ai microfoni di Radiosei da Riccardo Mancini, giornalista di Fox Sports ed esperto di calcio internazionale: “Luis Alberto non è il nuovo Candreva, è un trequartista naturale che si adatta a fare l’esterno. L’anno scorso l’ha fatto anche abbastanza bene. Ha ottime doti tecniche, però ad altissimi livelli non si è mai espresso. Dal punto di vista caratteriale deve ancora crescere, mi sembra un giocatore molle, fragile fisicamente. Lui è destro ma parte da sinistra. C’è margine di miglioramento. Se dovesse arrivare per sostituire Candreva sarebbe un errore, ma so che la Lazio si sta muovendo anche per altro e questo allevierebbe la pressione sul ragazzo. Non fa della forza fisica la sua arma migliore, ma tecnicamente è forte”. Aggiunge infine che è un bell’investimento, ma meno di così non si può spendere per un giocatore.
Per certi versi questo investimento della società ricorda molto quanto fatto con i vari giovani acquisiti nelle ultime sessioni: giocatori bravi tecnicamente, provenienti da grandi settori giovanili e che per vari motivi sono in attesa di fare il definitivo salto di qualità, per far splendere il proprio nome nel firmamento calcistico e dimostrare che le etichette affibbiate loro, prima di esordire nel calcio professionistico, non erano state attribuite per sbaglio.
Vedremo se dopo l’insuccesso avuto con Morrison e le nuove opportunità che attendono all’esame Patric, Kishna e Leitner, Luis Alberto saprà ripetere l’esplosione di Keita Baldé, con la speranza dei tifosi biancocelesti di un epilogo ben diverso.



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