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Luis Alberto è stato ospite in una diretta su Twitch nel canale del giornalista spagnolo Benni Arroyo. Il centrocampista biancoceleste ha parlato della sua carriera, della Lazio, il suo futuro e specialmente le voci di mercato dove lo vedevano vicino al Cadiz già a Gennaio.

Il sito www.lalaziosiamonoi.it ha tradotto l’intervista del Mago in italiano.

“Apprezzo tutti i messaggi che sto ricevendo tra i commenti. Vi ringrazio tutti. Prima o poi tornerò l’ho detto mille volte. L’ho detto tanti anni fa e torno a ripeterlo. Un giorno ci sarà il mio ritorno al Cadiz”.

Possibilità di firmare con il Cadiz a gennaio? “Non stavo passando un buon momento quando mi è arrivata la notizia che mi volevano. Ho apprezzato molto l’interesse del Cadiz ma era un momento difficile. A gennaio non è semplice. Non voglio chiudere male con la Lazio. Quando andrò via parlerò con il presidente, con il direttore e con il mister con i quali ho un grande rapporto. Devo quasi tutto alla Lazio. Il club e i tifosi mi vogliono bene. Sarebbe stupido rompere male con loro. Fino all’ultimo giorno darò tutto per la Lazio cercando di portare la squadra in Champions”.

Livello di italiano? “È un po’ migliorato”.

Di nuovo sull’occasione di gennaio… “Il Cadiz non è il Manchester City. Si sapeva che sarebbe stato difficile. Sarebbe stato uno sforzo economico molto grande e complicato”.

Cadiz? “La conosco bene. Mi piace tornarci. A Cadiz adesso c’è anche il mio amico Gonzalo Escalante…”

Allenamenti con Sarri? “Abbiamo la sala video. Vediamo video quasi tutti i giorni e sono tutti video lunghi e ogni tanto ti cala l’occhio (ride, ndr.). Sono cambiate le abitudini rispetto a Simone Inzaghi”.

Ritorno al Cadiz? “Fa lo stesso se giocherà in prima o in seconda divisione. Ma io quando tornerò voglio farlo da calciatore in forma”.

La considerazione del calcio in Italia? “Il giovedì sei un fenomeno e domenica pomeriggio sei un pacco”.

L’intervista? “Ho parlato con il mio agente e gli ho detto che avrei fatto un’intervista. Gli ho detto che preferivo qualcuno che sia di Cadiz e un giornalista che si occupi del Cadiz. Domani voleranno i titoloni sicuramente su ciò che abbiamo detto. Conosco giornalisti bravissimi, ma ad altri piace fare polemica. Mi è capitato che mia madre mi dicesse ‘Allora vai al Cadiz? Allora vai al Siviglia? No, mamma lo hanno scritto i giornali”.

Tornare a Cadiz da tifoso? “È difficile tornare a Cadiz per me a vedere le partite. L’ultima volta risale al 2016 o 2017”.

Escalante? “Alla Lazio abbiamo fatto una stagione e mezza insieme. È una grande amico. Una persona che è sempre disponibile anche con la mia famiglia. Abbiamo passato tanto tempo insieme, mangiato tanto asado (ride, ndr)”.

Momento del Cadiz? “I primi trenta minuti con il Bilbao mi sono piaciuti. Anche alla fine della scorsa stagione era una delle squadre che proponeva uno dei migliori schemi di gioco in Liga”.

Dove ti vedi ipoteticamente nel Cadiz di Sergio Gonzalez? “La risposta è abbastanza facile. Nel mio ruolo a centrocampo”.

Serie A? “È un campionato che non si è evoluto tanto. Se pensi alla Liga e alla Premier che è il campionato più attraente del mondo. In Italia si gioca molto con le difese a tre, in marcatura su uomo. Il Napoli, la Lazio, il Sassuolo e la Fiorentina sono le uniche quattro squadre che propongono il calcio più europeo. Il calcio della Juve è un po’ diverso. La penalizzazione ai bianconeri? Non commento”.

Chi ti piace del Cadiz oltre a Escalante? “Mi piace molto Brian Ocampo. Ha buone qualità”.

Tua figlia? “Mia figlia balla, canta, si inventa canzoni. È in fissa con Tik Tok. Ma da dove è uscita (ride, ndr)”.

Il miglior compagno che hai avuto? “Ho giocato con tanti giocatori forti, compreso Suarez nella versione premium quando abbiamo perso il campionato a Liverpool nelle ultime giornate. Me lo sono goduto tantissimo quell’anno nonostante abbia giocato poco. Il calcio inglese è incredibile”.

La partita con l’Atalanta? “Dobbiamo vincere. Se vinciamo ci posizioniamo molto bene in classifica”.

Supereroi Marvel? “Non mi piacciono, a mio figlio invece tantissimo. Anche da piccolo niente, mi bastava un pallone e un campo da calcio. Dragonball invece si, mi piace”.

La Lazio vi impone una dieta? “No, ognuno tiene la sua linea e mangia le cose per restare in forma. Broccoli? Non mi piacciono un granché”.

A che ora ceni in Italia? “Verso le 20:30”.

Idolo da bambino? “Mi sono ispirato a tanti giocatori: Guti, Riquelme. Questo tipo di giocatori che un po’ si stanno perdendo. Adesso la priorità è più sul fisico che sul talento di un giocatore. Il mio idolo da bambino però è sempre stato Zidane”.

Il calcio moderno? La Premier è l’unico campionato che abbina fisico a qualità. Ormai nel calcio moderno siamo abituati a pensare: ‘Hai vinto? Allora hai giocato bene. Hai perso? Allora hai giocato male'”. 

Giocatore più roccioso e duro da affrontare? “Pepe. Mi ricordo una partita con il Siviglia al Bernabeu. Nel secondo tempo feci una giocata e lui mi stese. Il giorno dopo avevo una caviglia così grande con i sei tacchetti stampati sopra”.

Animale preferito? “Mi piace molto il leone. Mi piacciono i cani,  i gatti no”.

Colore preferito? “Mi piace avere il giallo sulle scarpe. Perché mi porta bene e sono molto superstizioso”. 

Cadiz o Siviglia? “San José del Valle (ride, ndr)”.

Prepariamo un’esultanza dedicata al Cadiz nascosta o quantomeno a me? “Ditemene una. Qualcosa di semplice. Non mi dite di fare balli o cose simili. Il segno degli occhiali? No, poi mi dicono che era diretto al mio allenatore”.



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