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Luka Romero nel giorno del suo compleanno a 360 gradi
Luka Romero finalmente maggiorenne. L’attaccante biancoceleste che durante Lazio – Monza è entrato nella storia della Serie A, è intervenuto ai microfoni della Lazio durante il giorno del suo compleanno.
Allenamento a Maiorca nella pausa di 10 giorni
“Grazie a tutti per gli auguri. Oggi pomeriggio ci sarà l’ultimo allenamento, poi avremo dieci giorni di riposo, andrò a Maiorca dove continuerò ad allenarmi. Prima della partita contro il Monza ero in stanza con Pedro, non so perché ma non riuscivo a dormire. Pensavo già a un’eventuale esultanza per un mio gol, è stato un segno del destino. Mi sono passati in testa tutti i sacrifici fatti, sentire lo stadio gridare il mio nome è stato emozionante.“
L’arrivo alla Lazio e papà Romero
“Mio padre amava giocare a calcio, ha smesso di farlo per seguirmi in Italia altrimenti avrebbe continuato. Quando sono arrivato lo scorso anno, non conoscevo la lingua. Poi però tutti i miei compagni di squadra mi hanno accolto bene e questo è stato importante, mi ha aiutato. L’allenamento quotidiano è importante, devi stare sempre bene per rendere al meglio. Molte volte, arrivato a casa dopo l’allenamento, andavo a correre. Questa voglia me l’ha trasmessa mio padre.“
Juventus-Lazio esordio dal primo minuto
“Non pensavo di partire dall’inizio contro la Juventus, quando l’ho saputo ero molto nervoso, era normale però visto che era la mia prima da titolare in casa di una grande squadra. Questa Lazio ha tante potenzialità, stiamo andando bene ma dobbiamo sempre dare il massimo perché ci sono ancora tante partite da giocare. Pensiamo a gara dopo gara, puntando a vincere sempre. Sarri mi dà molti consigli, mi aiuta molto.“
Mondiale e Argentini nella Lazio
“Siamo un gruppo unito, veniamo tutti a Formello con il sorriso. Seguirò il Mondiale, l’Argentina ha una grande squadra che può fare molto bene, anche se non sarà facile. Nella storia della Lazio ci sono stati tanti argentini, mio padre mi faceva vedere sempre i video con le migliori giocate di Veron. Conoscere Messi in Nazionale è stato pazzesco, ai tempi del Maiorca non ebbi il coraggio di chiedergli la maglia. “
L’Italia
“In Italia si mangia bene, amo la pasta. L’affetto dei tifosi è incredibile, mi dà una grande forza. Mi fermano spesso per una foto, è una grande emozione. Tutti i calciatori di questa Lazio sono importanti, cerco di imparare tanto da loro. Non ho ancora fatto niente per lasciare il segno nella storia, sono molto tranquillo e punto a sfruttare tutte le occasioni che mi concede il mister”.
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