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Nella capitale si respira ancora l’aria della vittoria del derby della capitale e uno tra i migliori in campo è Manuel Lazzari. L’esterno biancoceleste è intervenuto ai microfoni biancocelesti per parlare sia del match Lazio-Roma che la sua esperienza con l’aquila sul petto.

“Contro la Roma si è visto il miglior Lazzari con la maglia della Lazio. Tutta la squadra ha disputato un derby magnifico, dominando dall’inizio alla fine. Siamo contenti di questa vittoria, che speriamo possa darci una grande spinta. Sapevamo dell’importanza del derby, abbiamo approcciato nel migliore dei modi come ci aveva chiesto il mister. Dopo il primo gol c’era la consapevolezza che avremmo potuto vincere, avevamo questa sensazione di superiorità che abbiamo dimostrato. Nazionale? L’Italia è un sogno per qualsiasi calciatore, per arrivarci devo fare delle grandi partite con la Lazio e spero di fare sempre meglio. In Nazionale si usa la difesa a 4, io sono abituato a 3 ma non è un problema.

Noi esterni cerchiamo sempre di attaccare lo spazio, quando ho visto che la palla era arrivata ad Immobile sono subito partito. Poi ci ho creduto fino alla fine, sperando in un errore del difensore. Quando ho intercettato la palla, era a metà via tra me, Smalling ed Immobile, alla fine ho visto che c’era Ciro e mi sono spostato. In occasione del raddoppio, Milinkovic mi ha lanciato in profondità: sono stato a mettermi avanti con il corpo, sono caduto a terra e quando ho visto che l’azione è continuata ho subito passato la palla a Luis Alberto. Rispetto all’anno scorso sono cresciuto a livello mentale, quest’anno quando entro in campo mi diverto, sono più libero di testa. I primi mesi dello scorso anno non sono stati facili, anche per i calciatori arrivati quest’estate quindi hanno bisogno di tempo. Sono fiducioso, sono sicuro che dimostreranno le proprie qualità.

Io e Marusic stiamo giocando con continuità, un periodo di appannamento in una stagione ci può stare, soprattutto se si è in campo ogni tre giorni. La Champions League porta via più energie mentali dell’Europa League, così la condizione non era ottimale ma sia io che Adam abbiamo tenuto duro ed il lavoro ci sta ripagando. Adesso speriamo di continuare così. Gol? Devo crederci un po’ di più, ci sono momenti della gara in cui devo essere un po’ più egoista ma preferisco spesso il cross e l’assist. Quando non penso, faccio le cose migliori. Come in occasione del gol a Glasgow contro il Celtic. Abbiamo attraversato periodi difficili, ci siamo guardati negli occhi parlando molto e ne siamo usciti più uniti di prima.

Festeggiamenti? Nello spogliatoio abbiamo esultato, sapevamo che dopo le vittorie con Fiorentina e Parma questa era una gara cruciale per la classifica. Ci siamo detti che giocando da Lazio, come lo scorso anno, le partite quasi sempre le vinciamo. Questo derby ha dimostrato che la Lazio c’è. Soprannome? Non ce l’ho, i tifosi possono chamarmi come vogliono (ride, ndr). Ho giocato con degli antidolorifici contro Parma e Roma per colpa di una botta alla schiena contro la Fiorentina, la mia caratteristica principale è la corsa e cerco di metterla al servizio della squadra. Champions League? Siamo riusciti a superare il girone ed ora andremo a giocarci gli ottavi contro i campioni in carica del Bayern Monaco, una squadra pazzesca. Arriveremo all’appuntamento carichi a mille ma tutto prima passa dal campionato”.



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