MARCHETTILa prima conferenza stampa del ritiro di Fiuggi è affidata a Federico MARCHETTI. Il portiere biancoceleste incontra i giornalisti in sala stampa.

La prima domanda da parte dei tifosi. Perché hai scelto di essere portiere, da piccolo facevi l’attaccante
“Bella domanda. Mi ha messo in porta mio fratello perché lui è più vecchio di me, lui ha scoperto questa mia propensione tra i pali, l’ha detto al mio mister e da lì è iniziata questa avventura importante”.

Dal derby, in Coppa Italia, fino alla Supercoppa. In questa fascia c’è la maglia azzurra. Con quale spiri
“Si parte con lo spirito dello scorso anno, che ci ha portato a vincer euna Coppa Italia, giocavamo contro la ROma, quindi ha dato ancora più prestigio alla Coppa. Dobbiamo cancellare tutto quello che è stato, si ricomincia dall’inizio. Sappiamo dove siamo forti e dove dobbiamo migliorare, ce la giocheremo alal pari con tutti, partendo dalla finale del 18. Sono stati fatti degli acquisti nei punti che la società e il mister hanno pensato ci fosse bisogno. Pensare che nel passato si poteva fare di più, con fattori che ci hanno condizionato come gli infortuni, altrimenti la squadra sarebbe stata all’altezza di disputare tutte le competizioni”.

Si è parlato del Barcellona su di te
“Sono felice di difendere la porta della Lazio. Ho trent’anni e non più venti, nessuno mi ha cercato, qualora ci fosse stata questa cosa sicuramente il Presidente mi avrebbe parlato e avremmo deciso sul da farsi, come penso fanno le persone mature. Sono qui perché volevo rimanere qui e non c’è stato nessun contatto con alcuna squadra e riparto con il massimo entusiasmo”.

La Lazio è un punto di arrivo?
“Sono arrivato qui con grandi progetti, una piazza importantissima protagonista in Italia e in Europa. Il Presidente vuole riportare la squadra a livelli alti e spero di far parte della squadra che riuscirà a giocarsela con le più forti di Europa”.

Come vedi i tuoi compagni di reparto?
“Li vedo bene, hanno più allenamenti di me, sono più rodati. Albano è tranquillo, ha un’età che riesce a gestire queste presunte voci, è un grande professionista e lo dimostra tutti i giorni e sono contento che sia qui con me, spero da compagno di squadra spero che egoisticamente rimanga. Strakosha è un giovane di prospettiva che ha delle qualità, deve lavorare duro con noi per dimostrare di poter restare in questo gruppo”.

Ad Atene le bottigliette che ti hanno lanciato dai tifosi…
“A parte questo episodio è andata bene, preferisco queste partite di livello. Abbiamo fatto una partita con grande determinazione, sappiamo che c’è da lavorare, siamo ancora agli inizi e c’è tutto il tempo per tirare fuori il meglio dai noi stessi”.

Sul 18 agosto…
“Mi auguro ci siano delle analogie con la partita dello scorso anno perché li abbiamo eliminati. Loro si sono rinforzati, noi anche. Quindi ce la giochiamo a viso aperto con la convinzione di poter vincere la partita. Già nei primi giorni di ritiro ho visto negli occhi dei miei compagni la voglia di vincere e questo mi ha dato più fiducia per l’inizio della stagione e per questa partita che ci può dare l’opportunità di vincere questo trofeo”.

Hai avuto modo di fare una battuta sulla Supercoppa con Buffon durante la Confederations?
“Non ne abbiamo parlato”

In una griglia di partenza dove metti la Lazio?
“Non mi piace parlare d questo. Io nella mia testa so dove voglio arrivare, poi sarà il campo a decidere se meritiamo o meno quei primi tre posti. Di sicuro la squadra è forte, sarà dura perché le altre concorrenti stanno bene e si sono rinforzate e dovremo ancora essere più bravi perché rispetto a questi ultimi due anni le squadre che si contendono questi tre posti sono aumentati. Sarà una bella lotta”.

Pensi che il calcio italiano stia riprendendo quel fascino che porta i grandi campioni a tornare in Italia?
“Ci sono tanti fattori che incidono. Credo che in Italia si stia bene, forse all’estero non si sono trovati bene nelle esperienze che hanno deciso di affrontare. Il calcio italiano è in un momento di crisi, non stiamo passando un bel momento economico, il Paese sta facendo fatica. Ma con la giusta determinazione abbiamo tutte le potenzialità per tiracene fuori. Il calcio si è un po’ ridimensionato e sta dando gli input giusti per ripartire. Se questi campioni hanno deciso di venire è perché hanno fiducia e hanno deciso di ripartire da qui”.

LAZIONEWS



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