L’ad nerazzurro: “Si doveva giocare a porte chiuse, sabato improvviso dietrofront senza consultare l’assemblea”

Botta, risposta e contro-risposta. Prima l’affondo di Giuseppe Marotta, poi la risposta della Lega Serie A tramite il presidente Del Pino e ora ulteriore precisazione dell’ad dell‘Inter. “Lunedì il Governo ha chiesto alla Figc le porte chiuse, giovedì è stato emanato il calendario delle gare senza tifosi, sabato improvvisamente il dietrofront senza confronti con l’assemblea di Serie A creando disagio ai club interessati e squilibrio competitivo nel campionato. Se non ci fosse stata Juventus-Inter sarebbe successo tutto questo? A mio giudizio no” le parole a 90° Minuto.

Marotta spiega: “Giusto che la Lega riporti i contenuti del consiglio, io parlo da ad dell’Inter e sono preoccupato della situazione: tutelo gli interessi del mio club ma anche quelli delle altre squadre e del campionato. Così ci si trova con squadre che non giocano da due settimane, c’è uno squilibrio imprevedibile e un calendario sfalsato“. Sull’ipotesi di Juve-Inter lunedì sera: “Impraticabile, non credo che la tv di Stato potesse mettere due partite importanti alla stessa ora (si riferisce al possibile  conseguente spostamento di Juve-Milan di Coppa Italia nella sera di Napoli-Inter ndr)”.

E all’orizzonte si presenta il problema dei match del prossimo weekend: “Se si giocasse Inter-Sassuolo a porte chiuse ci opporremmo con la logica che ha visto non giocare quattro partite prima previste a porte chiuse. Sarebbe un’incongruenza”. Quindi cosa resta da fare? “Giocarle tutte con lo strumento delle porte chiuse, altre strade non ne vedo anche perché poi ci sarebbe compressione tra calendari di campionato, coppe europee e Nazionale: non si può giocare tante gare così compresse, a maggio rischieremmo di giocarne nove”.



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