Ormai Ettore Mendicino non è più un giocatore della Lazio, forse poteva essere una freccia da scoccare nell’arco biancoceleste al giorno di oggi, ma diverse vicissitudini hanno portato il classe ’90 a giocare altrove. Ora si trova ad Arezzo, ma è di proprietà della Robur Siena, l’anno scorso era alla Salernitana di Lotito e quasi è scappato pur di vivere in un ambiente più congeniale a lui.

Ai microfoni di TuttoMercatoWeb ha rilasciato interessanti dichiarazioni, in più ha voluto togliersi una soddisfazione extracalcistica spiegando per bene i motivi. “Il calcio è il nostro mondo, ma in questa intervista vorrei partire dicendo che, lunedì scorso, mi sono laureato in Scienze della Comunicazione e Media. Sono classe 1990 e, a 22 anni, ai tempi della Lazio, dopo 3 anni di serie B, rimasi fuori rosa, al di fuori della mia volontà, per delle incomprensioni. Perché ho deciso di tornare a studiare? Volevo fare esperienze diverse dal mondo dello sport e del calcio. Avevo bisogno di sentirmi vivo, dato che a quei tempi non avevo obiettivi calcistici. Essermi laureato mi riempie di orgoglio, perché, ogni giorno che passa, mi accorgo sempre di più che, ad oggi, in Italia, il calcio non se la passa affatto bene: carenza di strutture, mala organizzazione, progetti senza futuro. Avevo bisogno di avere un progetto tutto mio, al di fuori del mondo del calcio. Nonostante l’impegno negli studi, in questi anni sono, comunque, riuscito a togliermi delle belle soddisfazioni nel calcio, come la vittoria della coppa Italia e del campionato a Salerno, fronteggiando tantissimi problemi di natura fisica, che spesso hanno influito sul mio rendimento. Perché sono andato via dalla Salernitana? Non voglio più affrontare l’argomento: la scorsa estate si è detto tutto e non ho altro da aggiungere su ciò che mi ha impedito di restare. Quest’anno, poche soddisfazioni. Ho scelto Siena, la scorsa estate, perché c’era un progetto che aveva tutta l’aria di essere molto importante ma, purtroppo, cause di forza maggiori hanno impedito che le cose andassero come inizialmente si sperava e pensava. Se i primi mesi sono stati positivi, a novembre c’è stata un’involuzione, che ci ha fatto perdere terreno dalla testa della classifica. Poi nell’ultimo giorno di mercato ho deciso di venire ad Arezzo, spinto da grandi motivazioni. Ho trovato un bellissimo gruppo e un ambiente affiatato ma, purtroppo, l’inizio non è stato agevole, a causa di alcuni problemi fisici. Dopo un primo mese un po’ così, ho ripreso a giocare ma, devo ammettere, che fino ad ora non sono riuscito a rendere sui miei livelli. Chi mi conosce sa che non sono un attaccante da tantissimi gol, ma un giocatore a cui piace molto prendere parte all’azione, senza aspettare l’assist in area di rigore. Ora ci teniamo a concludere in bellezza e blindare la salvezza: proverò fino alla fine a dare il mio contributo alla squadra. Tornerò al Siena, ho ancora un anno di contratto e spero di riuscire a ritrovare un ambiente sereno, per poter provare a togliermi qualche soddisfazione. Penso di essere un giocatore che può dare ancora molto e raggiungere traguardi importanti. Mi auguro di trovare la giusta continuità e un ambiente tecnico che mi aiuti ad esprimere al massimo le mie potenzialità”



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