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Milinkovic-Savic: “Con l’Italia e Danilo sarà un grande duello! La Lazio è stata la scelta migliore”

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Milinkovic-Savic si confessa: “Sono molto contento di essere alla Lazio”

Tra i dodici i giocatori della Lazio impegnati con le rispettive Nazionali figurano anche Sergej Milinkovic-Savic e Danilo Cataldi. Venerdì, infatti, si giocherà la partita tra Serbia U21 e Italia U21, valida per le qualificazioni agli Europei 2017. A pochi giorni da questo mini derby tra il serbo e l’italiano, il giovane Sergej si e confessato in una lunga intervista rilasciata ai microfoni della Federcalcio serba. Il centrocampista è partito proprio dall’ultima convocazione: “Essere convocati in Nazionale è sempre una grande soddisfazione. Avevo una gran voglia di rivedere tutta la squadra, i miei compagni, i miei amici. Ho sempre fame di nuove sfide”. Di seguito tutta l’intervista.

Hai ottenuto trofei importanti sia nel 2013 (oro agli Europei Under 19) che nel 2015 (oro ai Mondiali Under 20), a distanza di due anni. Pensi che questo possa essere di buon auspicio in vista degli Europei del 2017?

“Prima pensiamo ad arrivare in Polonia, dove si giocheranno gli Europei, poi punteremo a vincerli. Ora dobbiamo essere concentrati anche perché dobbiamo incontrare squadre di grande livello e molto competitive. Abbiamo cambiato allenatore e sono arrivati molti giovani, ma nelle partite giocate finora abbiamo dimostrato che il gruppo non sta avendo grandi problemi. La fiducia sta aumentando, penso che questa nuova Serbia potrà ottenere grandi risultati e darci tante soddisfazioni”.

Sei uno dei candidati per il ‘Golden Boy’, premio istituito nel 2003 da Tuttosport che viene assegnato a un giocatore Under 21 militante in un campionato di massima serie europea…

“Oltre a me ci sono Andrija Zivkovic e Nemanja Maksimovic, non riesco a credere al fatto di essere stato inserito tra questi nomi. Per me è uno stimolo maggiore a lavorare sodo e a dare sempre il meglio, ma anche una ricompensa per tutto quello che ho fatto finora”.

La Federcalcio serba può ritenersi molto soddisfatta dei risultati raggiunti negli ultimi anni con le Selezioni giovanili…

“La Serbia è il Paese del calcio, ci sono talenti ovunque e club con una grande storia alle spalle che riescono a sfornare giocatori fortissimi. Le Nazionali giovanili stanno raggiungendo livelli ottimali, ci sono allenatori molto preparati che ti permettono di migliorare sotto tutti gli aspetti. Si lavora e si pensa come una squadra, non si cerca di far crescere il singolo”.

Venerdì affronterai l’Italia Under 21, è la partita più importante del girone? Per te deve avere un significato speciale visto che sei da poco arrivato alla Lazio…

“Sono molto emozionato, non vedo l’ora che inizi la partita. Non posso e non voglio nascondere le emozioni, giocheremo a Novi Sad – la città dove sono cresciuto – nello stadio del Vojvodina, dove ho tirato i primi calci al pallone. Desidero solo che gli spalti siano pieni e che le persone siano felici al termine della partita”.

Conosci bene l’avversario?

“Ad essere onesti, a parte alcuni giocatori che ho affrontato in Serie A, non so chi giocherà nell’Italia. Ci sarà Danilo Cataldi, mio compagno alla Lazio che giocherà a centrocampo, sarà una bella sfida. Il ct Tomislav Sivic ci spiegherà punti di forza e debolezze dell’Italia, arriveremo pronti. Possiamo vincere venerdì e poi contro la Slovenia, abbiamo tanta qualità e vogliamo dimostrarlo. In Lituania (dove nel 2013 ha vinto l’oro agli Europei Under 19, ndr) e in Nuova Zelanda (durante il Mondiale Under 20 vinto dalla Serbia, ndr) abbiamo acquisito tanta esperienza che nessuno ci può togliere”.

Come procede l’esperienza alla Lazio?

“Non posso parlarne molto viste le regole del club, ma posso dire che sono contento di aver scelto la Lazio. Sono tra i più giovani della squadra, cerco di godermi ogni momento e di dimostrare giorno dopo giorno il mio valore”.

Non è un segreto che il ct della Serbia, Radovan Curcic, sta continuando a monitorarti dopo averti convocato per la prima volta in Nazionale maggiore…

“Per me è un sogno che si avvera, la convocazione in Nazionale maggiore è il punto più alto della carriera di un giocatore. Ma so che c’è un tempo per ogni cosa, arriverà il mio momento. È importante fare un passo dopo l’altro, fare bene con l’Under 21 e poi coronare il mio sogno”.



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