Stefano Greco ha rilasciato un’ intervista sul sitomondocalcio.info riguardante la situazione tra Lotito e la Lazio.
Riportiamo in seguito l’intervista gentilmente concessa dalla redazione del sito
1) Ciao Stefano. Innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Ci puoi spiegare le ragioni di questa mobilitazione di massa del popolo laziale? E quali iniziative sono e saranno adottate dai tifosi?
“Perché arriva un momento in cui si dice basta, ci si stanca dell’arroganza. Ed è quello che è successo a Roma in casa Lazio. La gente ha sopportato per anni, poi è arrivata la scintilla che ha fatto saltare la polveriera. Per la prima volta nella storia del tifo, a Roma si è scelto di contestare in modo diverso, partendo soprattutto dal rispetto delle regole e delle leggi, per non offrire nessun appiglio al contestato. Quindi, niente intimidazioni, niente minacce, niente tentativi di aggressione e niente picchettaggi allo stadio. Anzi, visto che da sempre Lotito definiva i contestatori una “sparuta minoranza”, per prima cosa si è deciso di smascherare questa bugia. Quindi, in occasione di Lazio-Sassuolo non solo si è riempito l’Olimpico stabilendo il primato di presenze stagionali (45.000 spettatori in assenza di tifosi ospiti…), ma abbiamo coinvolto tutto lo stadio nella contestazione, sia sonora che visiva. Perché le immagini di 40.000 persone con il cartello LIBERA LA LAZIO, hanno fatto il giro del mondo, finendo anche nei notiziari della BBC e della televisione spagnola e americana. Poi, dopo aver dimostrato quanti siamo, abbiamo deciso di svuotare lo stadio, per dimostrare ulteriormente quanto è solo. A Lazio-Atalanta, compresi gli steward, i giornalisti e gli omaggio, sono passate per i tornelli dello stadio 6548 persone. E molti di quelli che sono entrati hanno anche contestato il presidente. Ora si è deciso di tenere lo stadio vuoto fino alla fine della stagione, di boicottare tutti i prodotti ufficiali della società e anche la campagna abbonamenti del prossimo anno. E non finirà qui, anzi, questo è solo l’inizio…”
2) Come mai si sono mossi in maniera così decisa adesso dopo 10 anni di gestione Lotito?
“Perché prima poi arriva sempre una goccia che fa traboccare un vaso stracolmo. La contestazione a Lotito è iniziata nella seconda metà del 2005 ed è andata avanti a ondate, con flussi e riflussi perché Lotito è stato bravissimo a dividere, frantumare l’ambiente. Con il DiVIDE ET IMPERA è riuscito ad arginare la contestazione, ma un po’ perché ne ha fatte troppe e un po’ perché gente come il sottoscritto sta tirando fuori gli scheletri dagli armadi, la gente ha preso coscienza della realtà e del personaggio. E si è ricompattata per la prima volta. E la cosa che fa sorridere, è che è stato proprio Lotito con le sue bugie (ultima quella sulla cessione di Hernanes) a far ricompattare in pochi giorni quell’ambiente che lui si era impegnato per anni a frantumare”.
3) Perché non tutta la stampa dà risalto a questa rivolta? Non solo, spesso c’è reticenza a parlarne?
“Perché molti giornalisti hanno paura dei presidenti, perché molti editori sono amici o sono in affari con i presidenti, perché l’informazione in Italia (e non solo nel calcio) ha perso di vista da tempo il vero scopo di questo lavoro: INFORMARE. Più che uno scopo, era una vera e propria missione quando ho iniziato a fare questo lavoro nel 1982, così mi è stato insegnato dai miei maestri di giornalismo. Ora non è più così. Ti faccio un esempio. Un collega di un settimanale nazionale importante, qualche settimana fa mi ha contattato dopo aver letto i miei articoli su Lotito e mi ha chiesto: “Quante querele hai preso tirando fuori tutte queste storie?” Zero, gli ho risposto, perché sono tutti articoli basati su cose documentate. A quel punto mi ha chiesto se poteva utilizzare il mio materiale per fare un’inchiesta, l’ha arricchita con altre cose che ha trovato lui, poi ha portato tutto al direttore che gli ha detto: “NO”. Il collega gli ha chiesto il perché di quel NO, visto che l’argomento era attuale, le fonti erano verificate e tutto era documentato. La risposta è stata sconfortante. “Non ti dico di NO perché il lavoro non è ben fatto perché l’inchiesta non è a prova di querela, ma perché Lotito è un amico e non me la sento di metterlo in difficoltà”. Stiamo parlando di un settimanale d’inchiesta a tiratura nazionale, che non ha fatto sconti a presidenti del consiglio o a grandi imprenditori, ma che si fa scrupoli a far venire alla luce quello che c’è dietro Claudio Lotito. A svelare la vera immagine di un personaggio che si erge a moralizzatore e che è finito in carcere ai tempi di Tangentopoli e che sta collezionando una serie infinita di procedimenti penali”.
4) Possiamo considerare questa mobilitazione solo una questione tifosi-Lotito o si potrebbe espandere fino a diventare una mobilitazione tifosi-sistema calcio da rivedere? (imprenditori-presidenti, Lega Calcio asservita)?
“E’ una questione Lotito-tifosi, perché ad essere scesi sul piede di guerra sono tutti i tifosi della Lazio, non solo quelli della Curva. Ma la cosa potrebbe estendersi a macchia d’olio, perché è l’intero sistema calcio che pretende il rispetto delle regole da parte dei tifosi a non rispettare più regole e regolamenti, quindi a non essere più credibile agli occhi della gente. Abbiamo presidenti condannati in via definitiva con tanto di DASPO (Preziosi, ad esempio) che siedono tranquillamente in tribuna, mentre ci sono ragazzi che hanno preso 3 anni di DASPO e sono costretti ad andare a firmare nei commissariati per aver acceso una torcia o un fumogeno. Questo stato di cose non può durare e prima o poi la gente si ribellerà, come sta succedendo a Roma. Per questo stanno protestando tifosi di 60 anni insieme a ragazzini di 20 anni, gente di Curva come gente che va in Tribuna d’onore. E non sono proteste legate ai risultati, come dimostra il fatto che la gente rifiuta di andare allo stadio (entrano meno di un terzo degli abbonati all’Olimpico) nonostante la squadra sia in corsa per conquistare un posto in Europa League”.
5) Lotito è ancora così tanto spalleggiato dai “palazzi” o comincia a scricchiolargli la sedia? E’ evidente che non può fare tutto da solo, e di solito dal carro dei non più vincitori si scende…
“Lotito è spalleggiato da Beretta che sta ripagando la cambiale in bianco firmata un anno fa quando lavorando dietro le quinte Lotito riuscì a sabotare l’elezione di Andrea Abodi alla presidenza della Lega di Serie A. Con quel sabotaggio Lotito ha impedito il cambiamento, ha paralizzato la Lega costringendo Inter, Juventus, Roma e Fiorentina ad accettare la conferma di Beretta pur di affrontare e risolvere questioni decisive, come la divisione dei diritti tv. Ma a luglio Beretta potrebbe perdere voti importanti in Lega con la retrocessione di Catania, Sassuolo e Bologna, quindi potrebbe finire in minoranza. E anche Abete non lo potrà proteggere in eterno, perché ci sono sentenze di tribunali penali da far rispettare. I politici a cui si rivolgeva a Roma gli stanno voltando le spalle e, anche se non si vede, il trono scricchiola a causa della contestazione e di tutti i problemi personali”.
6) Io seguo anche l’Hellas Verona. Lì si verificò un caso analogo con la presidenza Pastorello, ma alla fine si è riusciti a cacciarlo. Da allora l’Hellas ha cominciato a crescere ed è arrivato dove tutti ora vediamo. Accadrà così anche per la Lazio ci auguriamo. Come andrà a finire?
“Non so il quando, ma so come andrà a finire, ovvero con l’uscita di scena di Lotito. Perché prima o poi tutti i nodi vengono al pettine nella vita, quindi se hai commesso reati o errori enormi prima o poi il conto lo paghi. E succederà anche a Lotito. Per ora ha goduto di protezioni enormi a tutti i livelli, ma ha contro non qualche migliaio di Ultras incazzati, ma decine di migliaia di persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. L’errore, fino ad oggi, è stato quello di considerare i fatti che si stanno verificando a Roma come una “contestazione”. No, è molto di più, è una sollevazione di piazza e come ho detto prima dovrebbe riguardare non solo i tifosi della Lazio, ma quelli di tutte le società che sono ostaggi di presidenti affaristi che usano il calcio come vetrina o come cassa per ripulire denaro. Questa è la realtà. Questo è il motivo per cui alla fine vincerà la gente. Perché nessun impresario può resistere davanti ad un teatro senza spettatori, perché nessun negozio può andare avanti senza clienti. E l’Olimpico resterà vuoto e i prodotti della Lazio saranno boicottati fino a quando Lotito resterà alla guida della Lazio. Perché con tutto il rispetto, Roma non è Verona e tantomeno Bari, per tantissimi motivi e soprattutto per bacino d’utenza. Quindi…”
Fonte e articolo diretto:www.mondocalcio.info
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