Murgia si racconta ai microfoni laziali. La stagione della primavera è terminata con una sconfitta a bruciapelo al primo turno dei playoff contro l’empoli.

Il quasi ex Baby laziale (20 anni da compiere) sogna in grande e prende spunto dai consigli dati dai pilastri della prima squadra:

“Qualche rimpianto per le fasi finali ovviamente c’è, sapevamo di essere una squadra strutturata per fare grandi cose. Sapevamo anche che l’Empoli è una squadra forte e giocare fuori casa non sarebbe stato facile. Due gol loro ci hanno portato un po’ giù, il terzo ci ha dato il colpo di grazia. Avevamo lavorato bene, ce lo meritavamo soprattutto per come sono andate le cose nel corso della stagione, però ormai è fatta. Il girone C è un girone strano, ogni partita è sempre una piccola finale, anche le squadre di medio-basso livello ti possono mettere in difficoltà, è successo a noi come a quelle sopra di noi. Anche la scorsa stagione eravamo arrivati ai playoff, superandoli e arrivando secondi.

Con un po’ di fortuna e cattiveria in più, quest’anno avremmo potuto fare meglio.

Spesso si è parlato di anno zero, come anno di transizione. E’ stato un anno negativo, abbiamo perso la semifinale di Coppa Italia, quella contro l’Inter è stata una gara molto strana. Pure per la Supercoppa, potevamo chiuderla prima. Per le finali è andata come è andata.

Nonostante l’annata negativa, non si butta via niente, cose positive sono accadute, come per esempio i ragazzi degli Allievi che si sono allenati con noi hanno trovato spazio. Questa è una cosa positiva perché far giocare ragazzi giovani e poco maturi in Primavera è un obiettivo importantissimo per tutti, l’anno prossimo saranno ancora più pronti.

A livello personale sono molto contento per questa stagione, il mio obiettivo è quello di fare un salto, sono stato molto grato alla società per quello che mi ha dato, la ringrazio. Avrei preferito andare avanti con i miei compagni, però sono felice per quello che ho fatto quest’anno.

La Coppa Italia vinta contro la Roma è stata la cosa più bella successa con questa squadra, così come il primo anno della Primavera, il mio primo gol. Tutte le partite mi hanno lasciato qualcosa, così come i compagni e il mister.

In questi tre anni Inzaghi mi ha dato una grande mano dal punto di vista della cattiveria agonistica e della personalità. Mi diceva sempre che dovevo essere un trascinatore. Dal punto di vista tecnico mi ha fatto crescere molto, guardare la situazione giusta, fare alcune cose piuttosto che altre.

Ora sono sereno e tranquillo, questa stagione è finita ed ho staccato la spina. Più avanti vedremo con la società e il procuratore quale sarà la scelta migliore da fare, per giocare e migliorare. Ho quasi vent’anni da compiere e devo guardare alla cosa migliore, sono seguito sia dalle persone che ho intorno che dalla società. Mi allenerò senza pressioni e poi vedremo cosa fare.

Ci sono giocatori molto interessanti per la Primavera che mi hanno impressionato, l’aggressività e la fisicità che c’è in questa categoria negli Allievi non c’è. Cardoselli mi ha impressionato molto, può migliorare e fare molto, potrà prendere per mano la squadra e fare grandi cose perché è un ragazzo con grandi qualità. Ha la testa sulle spalle, è umile e tranquillo, molto disponibile, si allena sempre al meglio, queste qualità dovranno dargli la forza per migliorare sempre di più. Ognuno, però, può fare tutti i giorni qualcosa per la squadra.

La forza di questa Lazio Primavera è anche l’ottimo risultato di uno staff vincente. In campo scendiamo sempre noi, ma dietro c’è un lavoro che nessuno vede. L’organizzazione è solida dietro e ci dà forza per lottare insieme verso un unico obiettivo. Li ringrazio, per tutto quel che fanno tutti i giorni. Noi possiamo solo dare il massimo in campo per loro.

Lavorare in prima squadra è il sogno di ogni ragazzo, impari dalle piccole cose ed è un onore. Impari dal punto di vista dell’intensità, della visione di gioco, dell’intelligenza tattica e delle scelte da prendere al momento giusto. C’è un livello molto alto, ogni ragazzo deve capire e migliorare da quel punto di vista. In futuro cercherò di mettere in campo i consigli che giocatori come Klose, Matri e Biglia mi hanno dato.

La scelta di entrare nel calcio dei grandi la vogliono fare tutti, poi bisogna vedere quale sia la scelta più giusta. Noi fuori quota, io, Palombi e Mattia siamo pronti, ma solo per il fisico e l’esperienza in Primavera. Ognuno nella Lazio Primavera può migliorare con il tempo raggiungendo obiettivi e traguardi. Bisogna lavorare tutti i giorni per affrontare un giorno questo calcio dei grandi quando si è pronti”.



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