Il tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, è intervenuto in conferenza stampa in vista di Napoli-Lazio, ultimo match della stagione dove Ciro Immobile proverà a superare il record di Higuain mentre il tecnico piacentino entrerà nella storia assoluta della capitale con più panchine in biancoceleste.
Domani giornata importante per il 2° posto, storica per lei che diventerà l’allenatore con più presenze nella storia della Lazio, ripensa all’inizio o già alle prossime 200?
In questo momento pensare a quello che è stato no, il mio primo pensiero è a Napoli, domani è l’ultimo sforzo di una stagione lunghissima, sono state 12 gare durissime per noi per ovvi motivi, lo sappiamo. Vogliamo chiudere al meglio questa stagione memorabile per noi, per tifosi e società, abbiamo vinto un trofeo, siamo tornati in Champions dopo 13 anni, penso alla probabile Scarpa d’oro di Ciro, Cristiano permettendo, la classifica di assist per Luis Alberto, le mie 203 panchine, un grandissimo orgoglio. Mi immagino un futuro in Champions League, motivo di orgoglio, vogliamo arrivarci al meglio. Mi dispiacerebbe un po’ arrivare quarti perché avremmo meritato di più, quindi cercheremo di fare il massimo contro la squadra più profonda della A con Inter e Juve, vogliamo fare una grande gara.
Ancora Napoli come nel 2015, allora Pioli arrivò terzo.
Siamo abituati a chiudere a Napoli, ci giochiamo i posti Champions, tutte siamo già dentro ma vogliamo piazzarci avanti.
Un voto alla stagione?
Pieni voti, è stata memorabile per come è iniziata, con un trofeo, è continuata con 11 vittorie consecutive, poi è finita col rientro in Champions ed obiettivi personali centrati. Prima del lockdown assieme alla nostra gente eravamo una cosa sola insieme, l’augurio più grande è che la prossima stagione possa iniziare con un calendario normale, giocare ogni due giorni è una gara all’eliminazione dei calciatori. Speriamo di avere i tifosi con noi, eravamo una grande famiglia.
Cosa serve per fare il salto di qualità?
Dovremo lavorare bene, abbiamo bisogno di allargare la rosa, conosciamo le lacune che abbiamo, c’è uno scambio continuo di idee ed opinioni con la società.
I tre momenti più esaltanti?
La Supercoppa in primis, poi le 11 vittorie di fila, non le avevamo mai fatte nella storia, poi il rientro in Champions dopo 13 anni, quando ci andammo c’erano la Juve in B e il Milan e la Fiorentina con grosse penalizzazioni ad inizio campionato.
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