Storia S.S. Lazio
NESSUNA CLEMENZA
Ricorso respinto, la Curva Nord resta chiusa e domenica il settore più caldo del tifo laziale resterà completamente deserto, con gli abbonati costretti a restare a casa e impossibilitati a comprare un biglietto per un altro settore. Era previsto, era nell’aria, ma le sensazioni della vigilia sono diventate quasi certezza quando il ricorso d’urgenza della Lazio è stato affidato all’avvocato Gentile, uno che in nove anni ha collezionato una serie di sconfitte da guinness dei primati, sia nei tribunali sportivi che in quelli giudiziari. La Federcalcio, messa all’angolo da Uefa e Fifa, aveva annunciato da quest’anno il pugno di ferro contro i “buuu”, i cori o gli insulti razzisti e la Lega Calcio si è adeguata immediatamente. Così, dopo la Roma anche la Lazio è caduta sotto le forche caudine della Giustizia Sportiva e la Capitale ha stabilito un primato di cui non c’è di che andare fieri, visto che nell’esordio casalingo in campionato sia i biancocelesti che i giallorossi saranno costretti a scendere in campo senza poter contare sull’appoggio della parte più calda dello stadio.
In un Olimpico che si annuncia già quasi deserto (appena 17.000 abbonati e poche centinaia di biglietti venduti), senza i 4.000 e passa tesserati della Curva Nord domenica sera sarà come giocare in campo neutro. Il che è forse peggio che giocare a porte chiuse. Non sono bastate le iniziative messe in atto dalla Lazio (che non avendo sponsor scenderà in campo con una scritta contro il razzismo sulla maglia) e il comunicato dei tifosi della Curva Nord per convincere la Corte di Giustizia della Federcalcio, che ha rigettato oggi pomeriggio il ricorso d’urgenza presentato dalla società dopo la decisione del Giudice Sportivo di ordinare la chiusura del settore per i fischi e gli insulti a tre giocatori di colore della Juventus in occasione della finale di Supercoppa.
La stagione, quindi, inizia come era finita quella precedente, quando la Lazio era stata costretta a giocare due partite di Europa League a porte chiuse. E visto che la società giocherà per tutta la stagione con la spada di Damocle di una squalifica di un anno da tutte le competizione europee (sospesa con la condizionale), l’unica speranza è che al comunicato di qualche giorno fa della Curva Nord e alla promessa di mettere fine a “buuu” e fischi ai giocatori di colore delle squadre avversarie seguano fatti concreti, altrimenti il prezzo da pagare quest’anno sarà salatissimo, sia in Italia che in Europa. E a pagarlo, oltre alla società, saranno la squadra e anche i tifose, a partire da quei 4.000 abbonati di Curva Nord che per colpa di pochi domenica sera saranno costretti a restare fuori dall’Olimpico e a vedere in televisione Lazio-Udinese, senza nessuna possibilità di vedersi rimborsare da chicchessia per il danno subito.
GIORGIO CERRI
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