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Neto:” Conosco il valore del mio cartellino. Voglio essere il migliore”
Petro Neto è carico dopo l’esordio con la casacca biancoceleste in campionato. Il giovane portoghese è intervenuto ai microfoni biancocelesti.
“Il mio esordio è stato bellissimo, ricordo il pubblico e tutti i tifosi presenti, è stata una sensazione bellissima. Fin da quando sono arrivato ho aspettato quel momento e quell’opportunità. È stata una bella soddisfazione, ho lavorato sodo per essere qui, essere il quinto più giovane calciatore straniero ad aver esordito con la maglia della Lazio nella sua storia è motivo di orgoglio per me. Dedico tutto questo a mia madre e mio padre, i quali mi seguono sempre e dei quali ascolto sempre consigli e suggerimenti.
Non ho avvertito la pressione per il prezzo che la Lazio ha pagato per me, conosco il mio valore e quanto ho lavorato per avere questo. Sapevo che la Serie A sarebbe stata così difficile, difensivamente si lavora di più rispetto al Portogallo, tatticamente è proprio un’altra storia.
Ho esordito in Serie A lo stesso giorno in cui c’era Cristiano Ronaldo all’Olimpico, è stato bello. Lui e Cancelo sono per me dei punti di riferimento ed esempi da seguire.
I tifosi biancocelesti sono incredibili, quando sento il pubblico esplodere in un boato nei miei confronti significa che ho fatto qualcosa di bello, è un’emozione indescrivibile. Devo migliorare nella fase di non possesso, questa è stata la cosa più complicata che ho dovuto imparare da quando sono alla Lazio. In Italia se sei giovane è difficile giocare dato che è si pratica un calcio “maturo”. Pensavo di esordire prima, ma l’ho fatto al momento giusto, quando il mister pensava che fosse arrivata l’ora e l’ha ritenuto giusto. Ho un bellissimo rapporto con Inzaghi, mi ha aiutato tantissimo, mi stimola sempre a fare meglio.
Roma è una bellissima città, il tempo qui è stupendo, non come in Portogallo che in questo periodo dell’anno il clima non è proprio il massimo. Quando non mi alleno sto a casa, altrimenti visito il centro di Roma. Ho visto Fontana di Trevi ed il Vaticano ad esempio.
Con la Lazio mi sono trovato subito bene, ci sono tanti giocatori di qualità che mi hanno aiutato molto. Leiva è stato fondamentale nel mio inserimento, ma anche persone come Bastos, Luiz Felipe e tanti altri. Devo prendere esempio da quelli più forti, ho lavorato sodo per esordire, mi sono messo a disposizione con molta umiltà: è un valore che ho imparato dalla mia famiglia, la quale mi ha sempre insegnato che per arrivare lontano ed a grandi obbiettivi bisogna essere così.
È un momento difficile per la Lazio in quanto abbiamo numerose partite ravvicinate, stiamo lavorando per esprimerci al meglio. Il campionato italiano è difficile, ci sono molte squadre che lottano per la Champions. Contro il Siviglia sarà una gara tosta, un match contro una grande squadra, speriamo di passare. Sarà una partita difficile perché gli andalusi hanno tante qualità, ma anche noi siamo forti e possiamo trovare il gol in varie maniere.
Devo continuare a lavorare sodo per realizzare il mio primo gol in Serie A, devo migliorare in tutti gli aspetti, ma soprattutto nella fase di non possesso. Voglio essere bravo in tutto quello che faccio. Ho messo a segno un gol bellissimo con la Nazionale e punto ad avere più momenti possibile come quelli.
Potevo accettare le proposte del Barcellona o del Manchester, ma ho deciso di venire alla Lazio perché era il progetto più giusto per me, è una squadra di grande qualità. Quando sono arrivato Nani mi ha aiutato tantissimo nel mio inserimento nella squadra.
Trascorro spesso tempo ai videogiochi, non ho mai affrontato con Immobile, Bruno Jordao è scarso con il joystick! Mi sono confrontato anche con Bastos e Wallace, ma ho sconfitto anche loro.
I giovani non devono mai abbattersi perché non giocano, bisogna sempre lavorare a testa bassa e farsi trovare pronti al momento giusto. Non aver raggiunto la Champions l’anno scorso è stato doloroso, un vero peccato non aver centrato questo obiettivo. Siamo maturati ed abbiamo imparato tanto dalla scorsa stagione. Il mio ruolo è principalmente quello di esterno, qui devo agire da seconda punta, ascolto al 100% quello che mi dice il mister. Voglio imparare il più possibile e mettermi a disposizione nel migliore dei modi per la squadra”.
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