Nicchi, presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) è intervenuto ai microfoni della Rai spezzando la lancia a favore degli arbitri italiani. In queste ultime partite si sono intraviste molte sviste dei direttori di gara dove la Var a volte funziona e altrettante volte non viene richiesta.
“Ci sono tre cose di cui dobbiamo smettere di parlare: una è la Var, poi c’è il problema vergognoso del razzismo e l’altra è la violenza. Bisogna fare un salto culturale. Alla Var darei una sufficienza: qualche sbavatura c’è stata, ogni volta che si può bisogna utilizzarla”.
PROTESTE – “Bisogna evitare le proteste perché sono inutili e lasciare lavorare gli arbitri. A cosa serve il capitano se vediamo l’arbitro circondato da quattro o cinque giocatori a due minuti dall’inizio della partita? Spiegazioni da parte degli arbitri? Un sogno, siamo in Italia. Se all’estero succedessero certe cose chiuderebbero gli stadi. Gli allenatori dicono di pretendere rispetto e promettono di non parlare di arbitri. Poi, a partita persa, inizia la solita musichetta contro il direttore di gara: dirigenti che parlano di malafede o chi parla ancora di sudditanza”.
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