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Onazi torna a Formello: ” Non dimentico il 26 Maggio, sognavo e son riuscito a vincere la Coppa D’Africa “
Ogenyi Eddy Onazi è tornato a Formello per un saluto ai compagni. Attualmente il Nigeriano è tornato a giocare in Italia. Spegnerà 30 candeline il 25 Dicembre e attualmente gioca in Serie D con la Casertana. Nel 2013 si è laureto Campione d’Africa con la sua Nigeria e ha preso parte nella rosa biancoceleste che ha alzato la Coppa Italia in faccia alla Roma.
Il centrocampista ha parlato ai microfoni della Lazio rilasciando le seguenti dichiarazioni:
“Sono tornato a casa qui al Centro Sportivo di Formello. Sono voluto tornare in Italia a giocare perché qui sto bene. Mi auguro di vincere il campionato con la Casertana.
Non posso dimenticare il 26 maggio 2013, un trionfo importante per noi e per i tifosi. Appena dopo la finale dovevo raggiungere la mia Nazionale, per questo motivo fui costretto ad uscire da una porta secondaria del ristorante dove stavamo festeggiando. I sostenitori mi scrivono sempre di quella sfida e del gol contro il Napoli al San Paolo. Sono momenti indimenticabili nel mio cuore. Reja, appena mi conobbe, mi disse che dovevo tagliarmi i capelli, erano troppo lunghi secondo lui.
Sognavo di vincere la Coppa d’Africa e ci sono riuscito. Speravo anche di vincere lo Scudetto, ci siamo andati vicini. Sono comunque riuscito a partecipare al Mondiale con la mia Nazionale.
Sono contento che Felipe Anderson sia tornato alla Lazio. Sono felice anche per Cataldi che è diventato capitano della Lazio. Tutti vorrebbero giocare con un grande centrocampo con Milinkovic e Luis Alberto.
Prima della finale di Coppa Italia, Reja mi disse che in alcuni momenti della gara avrei dovuto marcare Totti per poi far ripartire la nostra azione. Preparammo quella sfida nei dettagli. Alla Lazio ho realizzato vari gol belli, come quello contro l’Inter a San Siro. Milinkovic da quando è arrivato ha acquistato fiducia ed è diventato un grande calciatore.
La tifoseria della Lazio è la migliore che ho incontrato nella mia carriera, ancora oggi mi dimostrano il loro affetto.
I giovani devono essere molto professionali e lavorare tanto per arrivare in alto. Radu è un esempio sotto questo profilo così come Klose che è stato un calciatore completo”.
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