MILAN - APRIL 27: Angelo Peruzzi of Lazio in action during the Serie A match between Inter Milan and Lazio, played at the Giuseppe Meazza San Siro Stadium in Milan, Italy on April 27 2003. (Photo by Grazia Neri/Getty Images)

Angelo Peruzzi nasce a Blera, piccolo comune nei pressi di Viterbo, il 16 febbraio 1970 e già da bambino sceglie, nelle partitelle disputate con i pari età della squadra del suo paese natale, di difendere la propria porta con i guantoni alle mani.

A soli 13 anni viene notato dagli osservatori della Roma, che lo portano nelle giovanili giallorosse fino al compimento dei suoi 17 anni, quando durante Milan-Roma del 13 dicembre 1987 entra al posto di Tancredi, costretto a uscire dal campo colpito da un petardo. E’ l’unica partita che il giovane viterbese disputò nell’annata 1987-88. La stagione successiva lo porta a disputare, a soli 18 anni, la bellezza di 20 incontri tra campionato, Coppa Italia e Coppa Uefa.

A soli 20 anni sembra già pronto a tentare un’esperienza da titolare e perciò la società giallorossa, che non poteva garantirgli più che un ruolo da riserva alle spalle di Tancredi, lo manda in prestito all’Hellas Verona, con cui Peruzzi disputa 29 incontri in campionato, non riuscendo a salvare la propria squadra dalla retrocessione, ma rivelandosi comunque come uno dei migliori dei suoi a fine stagione.

Tornato alla base nella stagione 1990-91, dopo sole 3 giornate di campionato risulta positivo a un controllo antidoping, evento che porterà alla squalifica dell’estremo difensore per 12 mesi.

La Roma, una volta terminata la squalifica, non sembra più credere in lui e decide di cederlo alla Juventus per 4.5 miliardi di lire, che lo utilizza dapprima come secondo portiere, alle spalle del capitano Tacconi. La prima stagione in bianconero per il viterbese terminerà con sole 12 presenze tra tutte le competizioni e 8 gol subiti complessivamente. Dopo la cessione al Genoa di Tacconi, Peruzzi prende il posto da titolare nella compagine torinese, risultando insostituibile per le successive 7 stagioni, durante le quali la sua Juve vincerà 2 Coppe Italia, 3 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale, giocando in totale 301 incontri e subendo 268 gol, evidenziandosi come uno dei migliori portieri a livello mondiale.

Trasferitosi all’Inter il suo ex allenatore Marcello Lippi, nella stagione 2000-01 il “Cinghialone”, come venne soprannominato a causa della sua grande prestanza fisica, decise di seguirne le orme e passare anche lui ai nerazzurri per una cifra vicina ai 40 miliardi di lire. Con l’Inter rimase solo un anno, giocando 34 partite in campionato e contribuendo notevolmente al raggiungimento del 4° posto finale.

Solo un anno più tardi, complice anche il ritorno di Frey, mandato precedentemente in prestito al Verona, scelse di abbandonare Milano per tornare a Roma, sponda biancoceleste. Si presentò ai suoi nuovi tifosi vincendo subito la Supercoppa Italiana del 2000 ai danni proprio dell’Inter, che soccombè con il risultato di 4-3. Rimase a Roma per 7 stagioni, risultando uno dei pochi a restare alla Lazio durante le gestioni di Cragnotti, Longo e Lotito. Oltre alla Supercoppa Italiana vinse a Roma la Coppa Italia 2003-04, sotto la guida dell’allenatore Mancini. Dopo il derby Lazio-Roma del 29 aprile 2007, terminato con il risultato di 0-0, sceglie di appendere i guantoni al chiodo e ritirarsi dal calcio giocato alla fine della stagione. Saluta i suoi tifosi al termine di Lazio-Parma del 20 maggio 2007, contribuendo nell’ultima stagione giocata al raggiungimento del 3° posto in campionato, che garantirà per l’anno successivo i gironi di Champions League alla squadra capitolina.

A livello di Nazionale comincia la sua carriera in Under-21 durante gli Europei del 1990. Nel 1992 agli Europei di categoria disputati in Spagna vince l’oro giocando da titolare. Esordisce nel 1995 nella Nazionale maggiore, durante Italia-Estonia. Dopo anni di alternanza con Pagliuca tra i pali della Nazionale, a causa di problemi fisici è costretto a saltare i Mondiali del 1998 e fino al 2004 rifiuta di fare il terzo a Buffon e Toldo. Dal 2004 accetta sotto la guida di Trapattoni di tornare come terzo portiere agli Europei in Portogallo, e nel 2006, come secondo di Buffon, conquista il Mondiale, pur non scendendo mai in campo.

Dopo il ritiro, datato 2007, diventa collaboratore tecnico di Lippi in Nazionale; nel 2010 è nominato invece vice-allenatore della Nazionale Under-21 al fianco di Ciro Ferrara, che seguirà anche nel 2012 alla Sampdoria. E’ ora club manager della Lazio.



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