“Io riesco a riconoscere un romanista da un laziale già quando parla. Il laziale è diffidente all’inizio, ma quando capisce che persona sei ti dà tutto. Ho vissuto momenti bellissimi, ma anche momenti difficili e i laziali si vedono soprattutto in questo tipo di situazioni. È un popolo che sa cosa significa soffrire.” Cristian Ledesma

Cristian Daniel Ledesma nasce il 24 settembre del 1982 a Moròn, città situata nella Gran Buenos Aires, e a soli 4 anni è costretto a trasferirsi con la famiglia in Patagonia, dove comincerà a muovere i primi passi sui campi da calcio. Nel 1996 viene notato dagli osservatori del Boca Juniors, che decidono di riportarlo a Buenos Aires, inserendolo nelle giovanili del club gialloblu.

Saranno 4 gli anni che il giovane Ledesma passerà nelle giovanili degli Xeneizes, prima di entrare nel mirino del Lecce, che grazie al suo Ds dell’epoca, Pantaleo Corvino, convince il giovane regista argentino a trasferirsi in Italia.

Nella stagione 2001-02, la sua prima in maglia giallorossa, Ledesma sarà aggregato alla squadra Primavera, con la quale conquista la Coppa Italia di categoria, riuscendo a disputare persino 2 presenze in Serie A. A fine stagione il 16° posto costringerà la squadra alla retrocessione in B. Nella stagione successiva scende in campo in 29 occasioni, siglando anche un gol e contribuendo al ritorno in Serie A dei salentini. L’anno successivo Delio Rossi, allenatore leccese dell’epoca, decide di affidare a Ledesma le redini del gioco giallorosso; mossa che si rivelerà vincente in quanto la squadra terminerà il campionato al 10° posto. Per Ledesma la stagione si chiude con 30 presenze e 1 rete, la prima in Serie A per l’argentino. Nell’estate 2004 il Milan ottiene il prestito del giocatore per disputare una tournee in Cina, ma successivamente il suo passaggio in rossonero non si concretizza e Ledesma disputa altre due stagioni con la maglia del Lecce addosso, venendo ceduto alla Lazio nell’estate del 2006 per una cifra di circa 5 mln di euro dopo una nuova retrocessione in cadetteria da parte della squadra pugliese.

A Roma ritrova Delio Rossi, suo allenatore nei primi anni passati al Lecce, che gli affida da subito il comando del centrocampo biancoceleste, composto oltre che da Patagonia Express (nome affibbiato a Ledesma da Guido De Angelis, storico commentatore biancoceleste), da Mutarelli, Mudingayi e Mauri. Il primo gol in biancoceleste per il centrocampista arriva il 10 dicembre 2006 nel derby cittadino, durante il quale Ledesma sblocca il risultato allo scadere della prima frazione di gioco, con un gran tiro dalla distanza che si infila sotto all’incrocio dei pali della porta difesa da Doni. La partita terminerà 3-0 in favore dei biancocelesti con i gol nella ripresa di Oddo su rigore e di Mutarelli. La prima stagione con la Lazio si conclude con il raggiungimento del 3° posto in campionato, che consente agli uomini di Rossi di qualificarsi ai preliminari della Champions League dell’anno dopo. Ai sorteggi la compagine biancoceleste pesca i romeni della Dinamo Bucarest, che vengono sconfitti con il risultato complessivo di 4-2, determinando così per la Lazio l’ingresso alla fase a gironi della competizione. Alle urne la squadra romana viene inserita nel girone con Real Madrid, Werder Brema e Olympiakos. Dopo il doppio pareggio con i greci e il Real Madrid, i biancocelesti ottengono 3 punti nel doppio confronto con i tedeschi di Brema, ma nella partita decisiva, quella contro l’Olympiakos in casa, la squadra va in tilt e regala i 3 punti agli ospiti, uscendo incredibilmente dalla competizione. Anche in campionato le soddisfazioni sono davvero poche e il piazzamento finale è quello del 12° posto, ma per Ledesma la stagione è piuttosto positiva, come testimoniato dalle 43 presenze e 3 gol complessivi. Nell’estate 2008 la cessione di Zauri comporta il passaggio della fascia di capitano da quest’ultimo a Tommaso Rocchi, e Ledesma viene promosso a vice-capitano. In questa sessione di mercato l’acquisto di Mauro Zarate si rivelerà determinante per la vittoria della Coppa Italia 2008-09, nella quale la Lazio batterà in finale la Sampdoria allo Stadio Olimpico davanti a quasi 70.000 spettatori e guadagnerà l’accesso all’Europa League dell’anno successivo. Ledesma si confermerà indispensabile per i suoi, siglando anche il primo della serie di rigori durante la finale, che dopo i supplementari si era chiusa sul risultato di 1-1. A causa di problemi legati al rinnovo contrattuale, assieme a Goran Pandev, Ledesma all’inizio della stagione 2009-10 viene messo fuori rosa e non partecipa alla vittoria in Supercoppa Italiana maturata contro l’Inter. Dopo un inizio disastroso in campionato, culminato con l’esonero del neo-allenatore Ballardini e l’arrivo di Reja, Ledesma viene riaggregato alla squadra e la aiuta a evitare la possibile retrocessione in cadetteria. Alla fine della stagione saranno comunque solo 13 le partite disputate dall’argentino, che intanto si procura il doppio passaporto, argentino ed italiano. La stagione 2010-11 si apre con il rinnovo contrattuale da parte di Ledesma, che decide di legarsi alla Lazio per altri 4 anni. In questa stagione si rivelerà più che azzeccato l’innesto di Hernanes, prelevato dal San Paolo per 10 mln di euro e che a fine stagione ripagherà lo sforzo societario con 12 gol all’attivo, un record per un centrocampista al primo anno di Serie A. La stagione 2011-12 segna la 200esima presenza con la maglia biancoceleste per Ledesma, che per la prima volta disputa una partita europea a eliminazione diretta, nella sconfitta ai sedicesimi di Europa League contro l’Atletico Madrid, che poi vincerà la competizione. Questa è anche un’annata di rinnovamento per i biancocelesti, che portano tra le loro fila giocatori come Marchetti, Klose e Cissè, vincendo entrambi i derby contro i cugini giallorossi e posizionandosi al 4° posto finale in campionato, raggiungendo nuovamente la qualificazione in Europa League. Ma è l’anno successivo quello più glorioso per la squadra del neo-allenatore Vladimir Petkovic, che dopo essere uscita ingiustamente dalla competizione europea ai quarti di finale contro il Fenerbahce, riesce nell’impresa di conquistare una nuova Coppa Italia nella finale del 26 maggio 2013, battendo con un gol di Lulic i rivali giallorossi, soffiando così proprio ai cugini la qualificazione alla successiva Europa League. Per Ledesma, che insieme a Rocchi alza la Coppa Italia da capitano, si tratta della stagione con più presenze con la maglia biancoceleste, disputando 52 partite complessive. Dopo un anonimo inzio di stagione sotto la guida di Petkovic, nel gennaio 2014 viene richiamato Reja sulla panchina della Lazio, che però a fine stagione non va oltre al 9° posto in campionato, rimanendo fuori dalle coppe europee per la prima volta negli ultimi 4 anni. Per Ledesma la stagione 2013-14 segnerà comunque la sua presenza numero 300 con l’aquila sul petto, una cifra che in pochi possono vantare con la maglia biancoceleste. La stagione 2014-15 sarà l’ultima per Ledesma con la Lazio; il poco spazio concesso al capitano biancoceleste e la scarsa considerazione della società nei suoi confronti, lo portano a cambiare aria a fine stagione, ma non prima di aver per un ultima volta lasciato il segno: il 31 maggio, durante l’ultima giornata di campionato, nella sfida contro il Napoli, il capitano biancoceleste risulta determinante in occasione degli ultimi due gol degli ospiti, che espugneranno il San Paolo con il risultato di 2-4, portando così la squadra a giocarsi il preliminare di Champions League della stagione successiva proprio a danno dei partenopei.

Salutata la Lazio con grande rammarico decide nel settembre 2015 di accasarsi in Brasile, al Santos, con cui scende in campo in sole 4 occasioni per poi rescindere il suo contratto solo 4 mesi più tardi.

Dopo essere rimasto fermo per più di 6 mesi decide di provare l’esperienza greca con la maglia del Panathinaikos, ma neanche stavolta l’esperienza si conclude in maniera positiva: già nel dicembre del 2016 rescinde con il club ateniese, con 6 presenze e 3 reti all’attivo.

Solo un mese dopo, nel gennaio 2017, raggiunge l’accordo con la Ternana, che si trova in una difficilissima situazione in classifica e che sceglie di affidarsi all’argentino per tentare un’insperata salvezza dalla retrocessione in Lega Pro. Al momento sono già 6 le presenze con la squadra umbra, che però non sembra riuscire a risollevarsi dai bassifondi della classifica.



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