In occasione del suo 77° compleanno vogliamo parlare di un personaggio che nonostante non abbia mai giocato con la maglia della Lazio e rimasto comunque nel cuore dei tifosi biancocelesti. Stiamo parlando di Dino Zoff, che nella sua lunga carriera è stato anche allenatore e presidente della squadra capitolina.
Dino Zoff nasce a Mariano del Friuli (GO) il 28 febbraio 1942. Raccontare la storia di una leggenda del calcio italiano e mondiale non è facile ma noi ci proveremo, evidenziando i momenti salienti della sua straordinaria vita passata nel mondo del calcio.
Zoff è cresciuto nella squadra del suo paese, la Marianese, poi nel 1960 passa nella squadra riserve dell’Udinese, squadra con la quale ha esordito anche in Serie A il 24 settembre 1961 in Fiorentina–Udinese finita 5-2. Dalla stagione successiva, che i friulani giocano in Serie B, diviene titolare inamovibile dei bianconeri. Nel 1963 poi si trasferisce al Mantova per 30 milioni di lire e in 4 stagioni con i biancorossi colleziona 131 presenze. Nel 1967 poi viene ceduto al Napoli all’ultimo minuto della sessione estiva del calciomercato per 120 milioni di lire. Con i partenopei gioca per 5 stagioni e difende la porta della squadra biancoazzurra per ben 143 volte. Nel 1972 infine passa alla Juventus, dove vincerà la maggior parte dei suoi trofei. Con in bianconeri rimane fino al suo ritiro, avvenuto nel 1983. Nella sua carriera da calciatore ha vinto 6 Campionati italiani, 2 Coppe Italia e 1 Coppa UEFA, senza riuscire però a conquistare la Coppa dei Campioni. Complessivamente con le squadre di club ha giocato 842 partite.
Ha giocato con la Nazionale Italiana ben 112 partite e ha vinto tutto quello che si poteva vincere con la propria nazione, conquistando, da capitano, a 40 anni, il Campionato del Mondo 1982 in Spagna, il Campionato d’Europa del 1968 in Italia, in cui fece la riserva di Enrico Albertosi e i Giochi del Mediterraneo del 1963. Inoltre in maglia azzurra vanta il record d’imbattibilità della porta con 1.142 minuti in partite ufficiali consecutive, da Italia-Jugoslavia del 20 settembre 1972 ad Haiti-Italia del 15 giugno 1974.
Zoff è una vera e propria leggenda vivente del calcio. E’ stato All-Star Team mondiale nel 1982, 2 volte è entrato nei Top 11 europei, è stato Gold Player FIGC nel 2004 ed è stato inserito nei FIFA 100. Figura anche nella Hall of Fame del Calcio italiano (2012), nella Walk of Fame dello Sport italiano nella categoria “Leggende” nel 2015 e nelle “Leggende del calcio” del Golden Foot (2004). Infine nel 1992 è stato nominato Commendatore Onore al Merito della Repubblica Italiana e nel 2000 Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre a ricevere nel 2003 dall’Università di Cassino la Laurea Honoris Causa in Scienze Motorie e Sportive. Riconoscimenti che non fanno altro che sottolineare la grande carriera di questo straordinario personaggio che ha fatto la storia del calcio mondiale.
Dopo avere appeso gli scarpini al chiodo allena la Nazionale Olimpica e nel 1988 viene chiamato dalla Juventus, che allena per due stagioni. Nel 1990 poi la storia di Zoff si incrocia con quella della Lazio. Il presidente Sergio Cragnotti, infatti, lo assume come allenatore della Lazio. Per Dino sarà un’esperienza meravigliosa e già dal primo giorno è orgoglioso di allenare la squadra capitolina, tanto che dichiara in conferenza stampa: “E’ per me un grande onore allenare la Lazio”. Rimane sulla panchina biancoceleste per quattro stagioni dal 1990 al 1994 e in un periodo di ricostruzione riusce a riportare la squadra in Coppa Uefa. Nel 1994 poi la Lazio ingaggia come allenatore Zdenek Zeman e il presidente Cragnotti offre allora a Zoff la carica di presidente della Lazio. Dino rimane a capo della società biancoceleste fino al 1998. Inoltre nella stagione 1996/97 ricopre anche il doppio ruolo di Presidente-Allentore, dopo l’esonero di Zeman. Nel 1997/98 la Lazio assume Sven Goran Eriksson alla guida tecnica e Zoff torna a fare il presidente fino a quando nel 1998 lascia la carica per diventare Commissario Tecnico della Nazionale italiana dopo i Mondiali svolti in Francia. Con l’Italia sfiora la vittoria nel Campionato europeo del 2000, perdendo la finale contro la Francia solo al “golden gol” di Trezeguet. Così, a causa delle critiche del Presidente del Consiglio Berlusconi, si dimette dall’incarico e torna alla Lazio nel ruolo di Vice Presidente. Nel 2001 poi, ancora una volta, la società lo richiama in panchina quando Eriksson lascia l’incarico per diventare CT dell’Inghilterra. Zoff stupisce ancora tutti, tanto che in campionato arriva ad un passo dal bissare lo scudetto vinto l’anno prima. Viene confermato per la stagione successiva, ma dopo solo tre giornate viene esonerato e sostituito da Alberto Zaccheroni. Chiude così la sua bellissima esperienza alla Lazio con 202 panchine e rimane ancora oggi l’allenatore con il maggior numero di presenze in competizioni ufficiali. E’ rimasto legatissimo alla Lazio, che possiamo definire la sua seconda casa. Nel gennaio 2005 è poi ingaggiato dalla Fiorentina e ottiene con essa la salvezza in serie A. Questo sarà l’ultimo anno da allenatore per il friulano.
Zoff è stato ed è un uomo di sport nell’accezione integrale del termine, infatti una volta lasciato il calcio si dedica anche alla pratica del golf, del tennis e del nuoto. Risiede tutt’ora a Roma nel quartiere Fleming e la Lazio gli è rimasta nel cuore. Nel ruolo di portiere, lo conosciamo tutti, è stato un giocatore di eccezionale valore, tra il più completo del calcio italiano di ogni tempo e tra i più grandi nel mondo. Mentre come allenatore è stato preparato e pragmatico e come presidente è stato carismatico e affidabile. Uomo dalla sportività esemplare, a cui tutti hanno portato grande rispetto, ha sempre dimostrato grande modestia, unita ad un modo di fare sobrio ed elegante. Inoltre è tra gli atleti italiani più conosciuti al mondo ed è diventato un’icona del calcio mondiale.
In questo articolo noi di Since abbiamo voluto raccontarvi brevemente la sua storia, la storia di un mito del calcio italiano e mondiale che molti di noi hanno avuto il piacere di ammirare sulla panchina della Lazio. La storia biancoceleste si è quindi arricchita di una grandissima persona quale è stata Dino Zoff, che i tifosi laziali ricordano con grande stima ed affetto. Tanti auguri leggenda!
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