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Personaggi storici SS Lazio: Roberto Mancini, il “Mancio”

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Roberto Mancini nasce nel 1964 nella cittadina di Jesi. A soli 13 anni viene segnalato al settore giovanile del Bologna, che lo ingaggia per far parte nella squadra dei “Giovanissimi”. Tre anni dopo entra a far parte dei “Primavera”. Non passa neanche un anno e si ritrova a esordire nella massima serie del calcio italiano, durante la partita Bologna-Cagliari del 13 Settembre 1861. Il 4 Ottobre dello stesso anno arriva la sua prima marcatura nella partita contro il Como. Durante la stagione 1981/1982 sigla 9 gol, che però non bastano a evitare la prima retrocessione in cadetteria nella storia del Bologna.

Nell’ estate del 1982 passa alla Sampdoria del presidente Mantovani, deciso a comprarlo poiché stregato dalla sua tecnica, che gli permette di poter essere allo stesso tempo uomo-assist e realizzatore. E’ proprio nel 1982 che entra a far parte anche della nazionale italiana under-21, di cui faceva parte tutta la spina dorsale di quella nazionale maggiore che diede spettacolo ai mondiali del 1990.

Nella Samp Mancini, insieme a Vialli, compongono una coppia d’ attacco devastante, tanto da essere ribattezzati “i gemelli del gol”. Nel 1984-1985 la banda blucerchiata conquista la coppa Italia, ma è dall’arrivo di Boskov sulla panchina che il collettivo raggiunge livelli altissimi, non solo in Italia ma anche in Europa. La conquista delle coppe Italia 1987-1988 e 198-1989 sono solo l’inizio di un ciclo vincente: dopo aver perso la Coppa delle Coppe 1988-1989 in finale contro il Barcellona, il gruppo di Boskov alza la medesima coppa l’anno successivo a discapito dell’ Anderlecht. Nel 1990-1991 arriva anche lo Scudetto, seguito dalla Supercoppa italiana vinta contro la Roma proprio con un gol del Mancio. Nel 1991-1992 potrebbe arrivare la svolta che porterebbe la banda di Mancini ai vertici del calcio mondiale: la Sampdoria si ritrova a sfidare di nuovo il Barcellona, ma questa volta in Coppa Campioni, in finale. La partita è bloccata e nervosa: alla fine dei 90 minuti il risultato è ancora sullo 0-0 e comincia a intravedersi lo spettro dei calci di rigore. Ma con il gol di Koeman al 7° minuto del secondo tempo supplementare si spengono tutti i sogni di gloria dei tifosi doriani, Il Barcellona vince la competizione e per i blucerchiati ci sono solo lacrime. Dopo la fine del ciclo di Boskov sulla panchina della Samp siede Sven-Goran Eriksson, con il quale arriva il trionfo della quarta coppa italia del 1993-1994, a distanza di 10 anni dalla prima. Nel 1994 finisce per Mancini l’ esperienza, mai veramente positiva, con la nazionale italiana, con cui disputa 36 partite, segnando solamente 4 reti. Nell’ estate del 1997, a 33 anni, Mancini sbarca a Roma, sponda biancoceleste. Il suo arrivo a Roma è seguito da quelli di altri ex-doriani come Eriksson, Veron e Mihajlovic. La stagione 1997-1998 significa molto per i laziali e per Mancini: i destini delle due squadre capitoline non si incrociano solo in campionato, ma anche nella doppia sfida valida per i quarti di finale di coppa Italia. La compagine biancoceleste risulta vincitrice di tutte e 4 le sfide e Mancini mette la firma in 2 occasioni. La doppia vittoria contro i giallrossi, in particolare, da un gusto ancora più dolce al trionfo finale della competizione stessa. Nel restante biennio la Lazio di Mancini conquista ancora una Supercoppa Italiana nel 1998 (in questa stagione Mancini mette a segno una straordinaria doppietta nel derby finito 3-3), una Coppa delle Coppe e l’ ambitissima Supercoppa Uefa contro un favorito Manchester United nel 1999 (il 16 Gennaio del 1999 Mancini regala al calcio un fantastico gol di tacco acrobatico contro il Parma) e nella stagione 1999-2000 trionfa due volte in campo italiano, vincendo Scudetto e coppa Italia, festeggiando così nella maniera migliore il centenario biancoceleste.

Dopo la conquista dello Scudetto con i biancocelesti Mancini firma un contratto di prova della durata di un mese con il Leicester City, disputando 4 partite in Inghilterra e chiudendo la sua gloriosa carriera di calciatore.

Finita la carriera da calciatore Mancini rimane nel mondo Lazio diventando vice allenatore di Eriksson. Nel Gennaio 2001 viene ingaggiato come allenatore della Fiorentina, con cui vince subito una coppa Italia. Solo un anno dopo essersi seduto sulla panchina viola si dimette e dal Luglio 2002 ritorna ancora alla Lazio, questa volta nelle vesti di primo allenatore. Alla prima stagione Mancini raggiunge un 4° posto che porta la Lazio a poter disputare la Champions League, nonostante le dimissioni del presidente Cragnotti a causa di un crack finanziario. L’ anno dopo raggiunge la sesta posizione e coglie una grande vittoria in coppa Italia, conquistata dopo una vittoria in finale con la Juve. Nella stagione 2004-2005 approda all’ Inter e vince subito l’ ennesima coppa Italia. L’anno dopo conquista subito la Supercoppa contro la Juve e alla fine del campionato,  l’ Inter, seppur giunta terza, viene proclamata vincitrice del campionato dalla giustizia sportiva dopo lo scoppio dello scandalo Calciopoli che coinvolge, tra le altre, la Juve e il Milan, piazzatesi nel campionato rispettivamente 1a e 2a. Nello stesso anno conquista anche la coppa Italia a discapito della Roma. La stagione successiva si apre con un altro trofeo in bacheca: l’ Inter conquista un’ altra supercoppa italiana, stavolta contro la Roma, e vince nuovamente lo scudetto, finalmente sul campo. L’anno seguente conquista solo il campionato e a fine stagione Mancini viene esonerato per alcune dichiarazioni fatte dallo stesso dalle quali si intendeva la sua decisione di dimettersi.

Perciò Mancini comincia la stagione 2009-2010 senza allenare una squadra. Accetta cosi a Dicembre la generosa offerta del Manchester City, che ha appena esonerato Hughes. Grazie a Mancini i Citizens finiscono il campionato in 5a posizione, ottenendo cosi una storica qualificazione in Europa League.

Nella seconda stagione alla guida del City il Mancio raggiunge la terza posizione finale, che garantisce per la prima volta nella storia i gironi di Champions League alla squadra di Manchester. Nella stessa stagione Mancini e i suoi conquistano la FA cup in finale contro lo Stoke City. Ma è la stagione successiva che segna l’ ascesa dei Citizens: all’ultimo istante dell’ultimo minuto di recupero dell’ultima partita stagionale Sergio Aguero segna uno dei gol più importanti nella storia del Manchester City, che vince 3-2 sul QPR e vince la Premier League, che fino a un istante prima era in mano degli odiati cugini del Manchester United.

La stagione successiva comincia con la conquista della Community Shield vinta contro il Chelsea per 3-2, ma il City non riesce a bissare il successo in campionato dell’ anno precedente e finisce la stagione perdendo la finale di FA cup contro la neo-retrocessa Wigan, che si qualifica in Europa League per l’ anno successivo, pur giocando in Championship. Perciò Mancini viene sollevato dal ruolo di allenatore e deve ricominciare da un’ altra squadra.

Una nuova opportunità per il Mancio arriva dalla Turchia, precisamente dal Galatasaray. Con il Gala ottiene, a discapito della Juve di Conte, un criticato passaggio agli ottavi di Champions League a causa di presunta inagibilità del campo. Agli ottavi il Galatasaray incontra il Chelsea di Mourinho, che vince la doppia sfida e passa ai quarti. Vince la coppa di Turchia ma non riesce a rimontare il gap con il Fenerbahce per quanto riguarda la vittoria del campionato. Mancini, giunto secondo, si dimette.

A causa dello scarso rendimento dell’ Inter nella stagione 2014-2015, appena prima del derby della Madonnina Walter Mazzarri viene esonerato e al suo posto subentra proprio il Mancio, che raccoglie subito il primo punto con i cugini rossoneri. Vince poi 2-1 contro il Dnipro qualificandosi per i sedicesimi di Europa League, ma subisce due gravi sconfitte in campionato, prima contro la Roma (4-2) e poi con l’ Udinese (2-1). Trova 3 punti d’ oro in casa del Chievo e ora si prepara per affrontare la Lazio.

Mister, ti auguriamo il meglio ma a partire dal 2015!

Lorenzo Martini



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