Lazio Roma's defender Croatian Sinisa Mihajlovic scores a goal on a penalty kick 21 November 1999 during the derby AS Roma-Lazio Roma at the Olympic Stadium. AS Roma beat Lazio 4-1. Lazio Roma will play against Olympic Marseille in the Champions' league 24 November 1999. (ELECTRONIC IMAGE)

Aggiornamento 16/12/2022: Rievochiamo questo articolo in ricordo di Sinisa che ci ha lasciato poche ore fa

Articolo del 2016: In occasione del suo 48° compleanno vogliamo parlare di uno dei giocatori serbi più importanti e più forti che ha vestito la maglia della Lazio. Stiamo parlando di Siniša Mihajlović , attuale allenatore del Milan, che ha vestito la maglia biancoceleste per ben sei anni.

Siniša Mihajlović nasce a Vukovar in Croazia il 20 febbraio del 1969, quando questo stato faceva ancora parte della Jugoslavia. Siniša quindi è nato cittadino jugoslavo per poi acquisire la cittadinanza serba, essendo la sua famiglia originaria di questo stato balcanico. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Vojvodina dove passò due anni, dal 1988 al 1990, è stato poi acquistato dalla Stella Rossa di Belgrado. Nella squadra della capitale serba ha giocato dal 1990 al 1992. Qui ha vinto una Coppa dei Campioni, giocando da titolare la finale del 1991 contro il Marsiglia, oltre alla Coppa Intercontinentale e a due campionati jugoslavi.

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Così, viste le sue ottime prestazioni, nell’estate del 1992 la Roma lo acquista per 8,5 milioni di lire e Sinša si trasferisce in Italia. Con i giallorossi però ha poca fortuna e colleziona solo 54 presenze e tre gol in due stagioni. Tanto che nel 1994 viene mandato in prestito alla Sampdoria, che lo riscatta nella stagione successiva. A Genova si afferma come uno dei migliori specialisti dei gol su calci piazzati, nonché come utilissimo centrocampista, per essere poi trasformato in difensore.

Nel 1998 poi la sua storia si incrocia con quella della Lazio. Sergio Cragnotti, infatti, non si fa sfuggire l’opportunità di portare in biancoceleste il talento serbo e lo acquista per circa 22 miliardi di lire. Qui trova il suo connazionale Dejan Stankovic, acquistato anche lui quell’anno. Con la maglia numero 11 sulle spalle Mihajlović vince nella sua prima stagione con l’aquila sul petto la Supercoppa Italiana, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Nella stagione successiva vince, invece, il suo primo scudetto e la Coppa Italia. Inoltre viene eletto calciatore serbo dell’anno ed entra per la seconda volta nella squadra dell’anno europea. A Roma, sponda biancoceleste, rimane fino al 2004 quando passa all’Inter, dove rimane fino al 2006. Con la Lazio colleziona ben 126 presenze e 20 reti, segnando gol pesanti: come quello contro il Bayer Leverkusen nella prima partita dei biancocelesti in Champions League pareggiata per 1-1 o quello contro il Chelsea che valse la vittoria per 2-1 a Londra. Si rende, però, protagonista anche di brutti episodi: come quello avvenuto nel dicembre del 2000, durante una partita di Champions League tra la Lazio e gli inglesi dell’Arsenal, quando Mihajlović viene accusato di insulti razzisti contro Patrick Vieira; nel 2003 inoltre riceve una pesante squalifica (8 giornate) per aver sputato e calpestato Adrian Mutu, all’epoca giocatore del Chelsea, oltre che per aver lanciato una bottiglietta addosso al delegato UEFA dopo la sua espulsione.

Con la nazionale Mihajlović vanta 63 presenze internazionali, 4 delle quali nella rappresentativa unita della repubblica federale jugoslava, 58 con 9 gol in quella serbo-montenegrina formalmente chiamata ancora Jugoslavia, e una (nel 2003) con quella di Serbia e Montenegro propriamente detta. Ha rappresentato quindi la Serbia al campionato del mondo 1998 in Francia e al campionato d’Europa 2000 in Belgio e Paesi Bassi. Possiede inoltre anche la nazionalità italiana per essersi sposato con una signora di Roma, Arianna Rapaccioni.

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Ottimo difensore, dotato di grande visione di gioco a cui ha saputo unire un marcato agonismo. Ottimo nel coprire bene gli spazi, grazie ad una tecnica sopraffina e a un calcio preciso e lungo ribaltava velocemente il versante di gioco. Mancino naturale, è stato uno dei migliori specialisti di tutti i tempi nel tirare i calci di punizione. Il suo calcio, infatti, univa la potenza al colpo d’effetto che conferiva alla palla traiettorie imprevedibili.

Dopo il suo ritiro dal calcio giocato nel 2006 ha intrapreso la carriera da allenatore. Mihajlović è stato vice dei Mancini all’Inter dal 2006 al 2008, poi è passato ad allenare il Bologna. Negli anni successivi è stato il tecnico di Catania, Fiorentina, Serbia e Sampdoria. Attualmente allena il Milan.

Con questo articolo, noi di Since, abbiamo voluto ricordare uno dei più forti difensori stranieri che ha indossato la maglia della Lazio, apprezzato anche dai tifosi per la sua grinta e la sua determinazione in campo. Siniša ha vissuto con la magia biancoceleste gli anni migliori della sua longeva carriera e per tutti i tifosi biancocelesti è stato un onore vederlo giocare con la propria squadra.



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