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Petrucci spiega l’involuzione della Lazio: ” Ricambi che a mala pena strappavano la convocazione…”

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Ai microfoni di RadioSei è intervenuto il giornalista di Sky Matteo Petrucci analizzando di come la Lazio si sia involuta nella ripresa del campionato prima della quarantena.

“Un campionato totalmente nuovo, alcune cose non si potevano prevedere. Questo potrà essere un turno pro-Atalanta, credo che in quel momento ci debba credere. Lo sanno bene loro, e penso lo faranno fino alla fine. Con la spensieratezza che aveva prima la Lazio. I biancocelesti l’hanno persa dopo il lockdown. Il momento è Lazio-Ternana e anche quella in famiglia di una settimana prima. Simone Inzaghi ha visto che la squadra non aveva da un punto di vista fisico, ha iniziato a perdere uomini, ha capito che Leiva non era ancora recuperato. Credo che quello sia stato il momento decisivo”.

ATALANTA, UNA BELLA BOTTA

“La sfida di Bergamo è stata una bella “botta”, la Lazio era diventata magicamente la favorita per lo scudetto. Contro l’Atalanta sono venute meno un po’ le certezze. Quello che è successo alla Lazio è sotto gli occhi di tutti: Infortuni, aspetto psicologico, pochi ricambi. Si parla di giocatori che al massimo strappavano una convocazione. Ci sono anche delle responsabilità, è evidente che non tutto sia filato liscio. Parlo dei recuperi di Marusic, o di Leiva. Tutti sanno bene il problema della Lazio, e quando lo sai è anche più facile migliorare”.

SENATORI BIANCOCELESTI

“Posso comprendere la volontà di Inzaghi di insistere sui suoi, negli occhi dell’allenatore rimangono magari i ventuno risultati positivi. E in una situazione di questo tipo, cerchi di “spremerli” fino in fondo. Lui punta sui suoi uomini, ma l’avrebbe fatto chiunque. Quest’anno hai fatto la scelta di dare un peso minore all’Europa League, il prossimo anno non puoi pensare che la Champions non vada affrontata con lo stesso impegno del campionato. La Lazio ha fatto tanta fatica a raggiungere questo traguardo”.

IL CALCIOMERCATO ALLE STRETTE

 “Mi aspetto squadre molto simili a quelle di quest’anno, non ci sarà proprio il tempo materiale. Le squadre che hanno le coppe avranno praticamente dieci giorni di tempo tra una stagione e l’altra. Mi aspetto tanti cambi e nessuna rivoluzione, la Lazio da questo punto di vista mi sembra avvantaggiata. Rivoluzioni non ne ha mai fatte. Qualcosa deve essere cambiato, e se per cambiare servirà il sacrificio di un big, credo che questa volta la Lazio non chiuderebbe le porte”.



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