La Lazio perde il sorriso ed ogni speranza all’Olimpico, dove perde 3 a 0 contro lo Sparta Praga realizzando una prestazione vergognosa e dicendo addio all’Europa League.

Una sconfitta che simboleggia la fine di questa stagione che sarebbe da cancellare, un’umiliazione che smaschera nuovamente gli evidenti problemi che ci sono nello spogliatoio e nella società.

Al termine della partita, ai microfoni di Sky Sport, il tecnico laziale ha parlato così:

“Affrontavamo una squadra imbattuta che ha sempre fatto molto bene in trasferta. Abbiamo commesso troppi errori, non puoi andare sotto di due reti dopo 12 minuti. Diventa difficile poi commentare il resto del partita. Gli avversari sono stati più bravi. Abbiamo lavorato tanto sull’approccio e in Europa avevamo trovato dei rimedi. Tra l’altro abbiamo avuto anche subito un’occasione con Candreva. Sono state troppe le ingenuità, in una stagione così negativa poi le difficoltà aumentano e diventa tutto più difficile. Ora ci buttiamo sul campionato, anche se c’è grandissima delusione. Ci si aspettava tanto, ma abbiamo sbagliato la partita. Adesso serve orgoglio per affrontare le ultime partite. Non siamo quelli di stasera e vogliamo dimostrarlo in questo finale di stagione. Quest’anno purtroppo commettiamo errori che ci complicano ogni gara. Essendo un’annata nata male, è difficile tenere botta anche a livello mentale. Il cammino fin qui era stato molto positivo, ma ci sono state troppo disattenzioni in una sfida in cui serviva invece lucidità e attenzione. Sono situazioni che i miei giocatori, vista la qualità, dovrebbero interpretare in modo diverso. Non credo che prima del vantaggio avessimo subito situazioni pericolose. Siamo stati compatti, nonostante la squadra fosse offensiva. Gli episodi poi hanno compromesso la partita. E’ un peccato perché nel primo avevamo mostrato di poter fare male, le nostre occasioni le abbiamo avuto e c’era la possibilità di recuperare. Il 3-0 però era una montagna troppo difficile da scalare. Contro un avversario comunque pericoloso, serviva una prestazione diversa sotto tutti i punti di vista. Puntavamo tanto su questo trofeo, volevamo proseguire. Uscire è un aspetto molto negativo, dovrò essere bravo a lavorare sulla testa dei giocatori. La stagione non è finita e c’è ancora la possibilità di fare qualcosa di buono”.

Poi in conferenza stampa:

Che spiegazione dà a questa sconfitta?

“C’è molta delusione, giusto così. La nostra è stata un prestazione deludente, con troppi errori. Una partita non si può decidere in 12 minuti. Abbiamo sbagliato l’approccio, conoscevamo le difficoltà della gara, serviva più attenzione. Quando sbagli tanto lo paghi in questi palcoscenici, poi diventa dura. Nel primo tempo abbiamo creato tanto, poteva rimettere in piedi ma non abbiamo concretizzato. C’è grande deusione, è stata una gara negativa. Questa è una botta forte, che interrompe la corsa in Europa dove eravamo stati più bravi e attenti rispetto al campionato”.

Ha pensato alle dimissioni?

“Sarebbe facile andare a casa, adesso è il momento di metterci la faccia. La squadra e le scelte le faccio io, sono il primo responsabile, mancano ancora tante partite alla fine del campionato, ci mancherebbe che andassi a casa ora”. 

L’approccio è stato troppo molle?

“Abbiamo lavorato sulla testa, sulle posizioni in campo, l’approccio è il nostro tallone d’Achille. È difficile reagire sempre, poi più si pensa a certe cose e più si ripetono. Dobbiamo migliorare, è importante cominciare bene la partita ma non determinante ai fini del risultato finale. Noi dobbiamo riuscire a restare in partita per 90′. Abbiamo dei numeri strani, la scorsa stagione prendevamo gol nei primi 15 minuti del secondo tempo, quest’anno nel primo. Sappiamo quanto sarebbe importante andare sopra, lo sa anche la squadra. Oggi c’era un campo una squadra tra le più mature che potessi schierare”.

Si è detto spesso che la squadra ha dei grandi valori, ma è davvero così?

“Ho detto che bisognava andare avanti in Europa League per fare diventare la stagione positiva. Aver perso così nettamente è una situazione negativa. La Lazio ha buoni valori, stasera poteva fare meglio, credo potesse eliminare lo Sparta che è un buon aversario e che era imbattuto in Europa. Noi stiamo rendendo al di sotto delle nostre possibilità, io ho delle responsabilità così come le hanno i calciatori”.

Cosa si sente di dire ai tifosi?

“Sicuramente è una chance persa per riconquistare i tifosi. Non posso pensare che i tifosi si accontentino delle mie scuse, meriteremmo tutti prestazioni diverse”.

Cosa si rimprovera dal punto di vista tattico?

“La Lazio ha reso al di sotto delle sue potenzialità, è troppo facile colpire lo schieramento tattico quando la partita si è decisa in 2 minuti. Si è decisa in situazioni in cui eravamo in parità numerica o addirittura in superiorità. Le prestazione è stata insufficiente, abbiamo commesso tanti errori quindi si criticano le scelte fatte. Se non avessi avuto certi infortuni avrei fatto altre scelte, ma credevo che la squadra avesse la qualità per essere pericolosa. Come lo è stata nel primo tempo, ma poi se prendei tre gol è dura”.

Un errore schierare Mauri? Era meglio schierarsi col centrocampo a tre?

“Non era un centrocampo a due, era a tre. All’andata il loro vertice basso ci aveva dato problemi, non abbiamo avuto scompensi a livellto tattco ma abbiamo perso in sitiuazioni di reparto e individuali che andavano sviluppate diversamente”.

Lo scorso anno i giocatori si aiutavano l’un altro, quest’anno sembra che ognuno giochi per sé…

“Questo può essere vero, è il mio cruccio in questa stagione. Pensavo di essere riuscito a dare una mentalità alla squadra dove il noi prevalesse sempre sull’io, invece a volte non è successo lo abbiamo pagato a caro prezzo”. 



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