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Poker di gol all’Olimpico, Immobile cancella il Milan
In una partita che non doveva neppure giocarsi a causa del maltempo che si era abbattuto sulla Capitale in mattinata la Lazio annienta il Milan per 4-1 in una delle partite più belle degli ultimi anni. Succede tutto in dodici minuti, quelli che vanno dal 38° e il 50°, un breve lasso di tempo in cui i biancocelesti hanno fatto il bello e il cattivo tempo con la tripletta dello scatenato Immobile e il sigillo di Luis Alberto. Inutile il gol della bandiera di Montolivo, buono solo a rendere meno amaro il tabellino, nel pomeriggio dell’Olimpico vengono fuori tutte le lacune di una squadra adesso ridimensionata.
Il 3-4-2-1 con gli interpreti della Supercoppa si conferma nuovamente efficace, e dire che le prime fiammate della partita erano state proprio dei ragazzi di Montella che nelle primissime battute avevano infastidito Strakosha con un buon mancino di Kessie. Da lì in poi cresce la Lazio e con essa uno straordinario Luis Alberto che si prende il centrocampo e comincia ad insegnare, da lui partono tutte le manovre, da lui arriva l’azione che porta al rigore che sblocca la partita. Il ferro si batte fino a quando è caldo, la preda va uccisa subito per non consentirgli di assorbire il colpo, così Lulic spinge sulla fascia ed Immobile riesce a coordinarsi con una splendida sforbiciata sul quale Donnarumma non può nulla.
Da lì in poi è solo una formalità, la Lazio resta padrone dell’incontro e fa quello che vuole giocando contro un avversario ormai impotente. Il ritorno di Biglia nel suo vecchio stadio è dei più tristi, oltre al risultato sportivo arrivano anche i fischi dei tifosi che non gli perdonano quello che è ancora oggi visto come un tradimento. A rovinare, solo in parte, la festa dei laziali ci sono l’infortunio di Wallace per un problema al polpaccio e il rosso a tempo quasi scaduto di Parolo che dunque salterà il prossimo impegno di campionato col Genoa.
Quella di oggi è una grande Lazio guidata da un allenatore brillante capace di far divertire senza Nani e Felipe Anderson. Una bella iniezione di fiducia e un forte messaggio al campionato, per la corsa Champions ci sono anche i biancocelesti.
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