Mister Bonatti, il neo tecnico della primavera laziale è intervenuto ai microfoni laziali per fare un resoconto sulla giovane rosa messa a disposizione:

“Il bilancio di questi primi giorni è assolutamente positivo, ne parlavo anche questa mattina con i ragazzi, ci sarà però da lavorare. In questo ritiro non ho dato grande spazio alla fase difensiva perché ho preferito dare un’impronta sulla fase della qualità del gioco da esprimere e sui principi del mio credo calcistico. Sono soddisfatto perché oltre all’applicazione ho avuto anche delle risposte confortanti durante le amichevoli. Siamo solo all’inizio ma sono molto contento.

Sono soddisfatto anche dell’ultimo test amichevole anche se prediligo le amichevoli che abbiano una più valida contrapposizione, per cui preferisco affrontare amichevoli come quella con il Trestina dove abbiamo pareggiato. Ora sarà un crescendo, venerdì prossimo affronteremo una squadra di Lega Pro e poi una di Serie D, questi test ci permetteranno di avvicinarci all’inizio del campionato. Non mi piacciono le goleade, non credo che un giocatore debba necessariamente fare tanti gol per migliorare il proprio livello di autostima, si migliora quando hai un obiettivo non così facile da raggiungere ma potenzialmente raggiungibile, questo stimola il ragazzo a dare il massimo.

Il torneo Wojtyla sarà importante perché aiuterà a migliorare il percorso di crescita, non vivo la fase inziale come un periodo in cui si ha la necessità di mettere benzina nelle gambe. Credo alla costruzione di un percorso, di un meccanismo di ragionare nei termini di identità di squadra e nelle diverse situazioni che una partita può presentare. Che sia un’amichevole di prestigio o che sia un torneo lo vivo con la stessa intensità emotiva e chiedo anche ai miei ragazzi di viverlo con partecipazione. Ogni volta che indossi la maglia della Lazio sai di rappresentare una storia, per cui che sia amichevole o un impegno ufficiale, l’obiettivo è sempre quello di dare il massimo e ottenere il massimo.

Non ho un’esperienza diretta dei parametri che le varie realtà possono rappresentare. Sicuramente è un girone competitivo, forse più degli altri. Sono contento che ci sarà uno scontro con realtà a livello verticale e non geografico per cui il resto si vedrà strada facendo. Dobbiamo costruire il nostro percorso indipendentemente dagli altri. Dobbiamo riuscire ad esprimere un valore che sia in termine assoluto e non relativo alle realtà che affrontiamo.

Se la Lazio è prima nel ranking vuol dire che ha dato grande attenzione verso la crescita e la costruzione del patrimonio calcistico della Primavera. Voglio che questo sia un senso di responsabilità anche per i ragazzi perché li abitua a reggere certe pressioni.

Mi dispiace che non ci sarà il derby perché anche questo sarebbe stato un elemento che aiuta a crescere, il fatto di riuscire a confrontarsi in contesti connotati emotivamente in maniera forte aiuta a valorizzare un altro aspetto del calciatore che è quello del lato emozionale. Sono sicuro che l’avrebbero vissuto con la giusta aspettativa e la giusta tensione in fase di preparazione. Mi auguro che sia una sfida solo rimandata al termine della stagione.

Affrontare trasferte lunghe aiuta questi ragazzi a fare i conti con la stanchezza e gestirla nel migliore dei modi. Il nostro obiettivo è quello di far crescere in toto un calciatore e questa è un’altra cosa che li aiuta in questo processo. Poi che ci sia una trasferta più o meno lunga, sono tranquillo che attraverso il lavoro dei collaboratori della società ci saranno sempre le situazioni giuste, per cui non subiremo disagi. Il fatto di stare insieme può rappresentare un elemento importante per migliorare la coesione che c’è tra i vari ragazzi”.



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