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Processo a Mauri, parola alla difesa :” Elementi irrilevanti e Gervasoni inattendibile “
Prende il via la seconda giornata del processo sportivo che vede coinvolto Stefano Mauri e la Lazio. Si terranno quest’oggi le arringhe difensive dei legali del capitano biancoceleste dopo le richieste del procuratore federale Palazzi
Il processo è iniziato. Ha preso la parola Zamperini: “Il 13 maggio vengo contattato da Mario Cassano il quale mi fa conoscere, attraverso Skype, una persona, Carlo Gervasoni. Lui era venuto a sapere del fatto che avevo molte conoscenze e amici nel mondo del calcio e mi chiede se posso incontrare, il giorno dopo, una persona che voleva parlarmi di alcune cose. Da quel momento non sento pù Mario Cassano e vengo solo tartassato di telefonate da ilievski e Gervasoni; la mattina acconsento a incontrare questa persona. Il giorno dopo dovevo andare a Roma da Fregene per prendere biglietti per lo stadio e mi ero già messo d’accordo giorni prima con Mauri perchè i biglietti erano nominativi, quando mi sveglio trovo una miriade di chiamate da Ilievski, lo incontro sulla Cassia e poi vado a Formello con lui perché era interessato a conoscere più persone possibili per avvicinarli e organizzare queste cose. Arrivato a Formello Mauri mi ha raggiunto davanti alla guardiola del poliziotto, mi ha dato il biglietto, ho parlato 5 minuti con lui dicendoci che dopo la partita saremo andati a Milano Marittima. Uscito ho accompagnato Ilievski e poi non l’ho più sentito. Nei giorni successivi ricevo chiamate da Gervasoni e Ilievski che mi pressano per fargli conoscere altri giocatori per combinare Lecce-Lazio, io allora scendo giù per incontrare Ferrario che mi dice di non essere interessato a queste cose. Mentre ero a Lecce sono andato a cena con Stefano e la sua ragazza, ma tutto finisce qui…”.
Intanto fuori dall’Hotel Nh i tifosi laziali continuano a preparare la contestazione. Parte l’arringa difensiva dell’avvocato Gentile: “Nel deferimento a mio avviso ci sono molti aspetti che vanno rivisitati e rielaborati dal punto di vista sistematico. Il procuratore federale parte da un presupposto. Il presupposto del deferimento e dell’addebito dei comportamenti contestati a Mauri, sono le dichiarazioni di Gervasoni. Il giocatore parla non di fatti cui ha assistito direttamente, ma fatti di cui ha avuto conoscenza da un compartecipe associativo (Gegic), e da qui nasce il castello di accuse di Gervasoni. Anche i colleghi che mi hanno preceduto hanno discusso l’attendibilità delle parole di Gervasoni. Il problema è stabilire quali siano le regole che devono governare questo tipo di procedimento, a mio giudizio un punto fondamentale da cui partire. Non dobbiamo compiere un atto di fede per giudicare se Gervasoni sia credibile o meno, ma si deve stabilire cosa possa essere una prova o meno. Cosa dice a proposito della valutazione delle dichiarazioni?”. L’avvocato biancoceleste legge un lungo stralcio del verbale, in cui in sintesi si afferma che la credibilità del dichiarante va valutata in base a molti elementi per capire la coerenza delle dichiarazioni accusatorie. E che inoltre non è corretto usare solo la parte del racconto in cui vi è coincidenza con i fatti, altrimenti si tratta solo di un espediente. La combine è stata molto complicata stando alle dichiarazioni di Gervasoni. Come è possibile mettersi d’accordo in due minuti senza che ci sia stato un dialogo o una trattativa precedente?”. L’avvocato biancoceleste ha poi puntato ancora una volta il dito sulla incoerenza temporale tra l’incontro a Formello e quello successivo, pochi minuti dopo nell’albergo del Genoa in zona Corso Francia. Il terzo punto della difesa di Gentile si attiene invece alla parte dell’accusa di Palazzi in cui si afferma che l’utilizzo della sim protetta sia esclusivamente destinato a fini illeciti: “Utilizzare il telefono che gli è stato dato da Aureli per scommettere sul tennis e sul basket – e io vi ho depositato che gli Internazionali di tennis di Roma si disputavano in quel periodo – non significa necessariamente che il suo utilizzo sia solo a fini illeciti come vuole far credere l’accusa. Come si fa a dire che un sms, di cui non si conosce un contenuto, che sia per forza illecito? Se vi è una sola possibilità che sia lecito, viene meno anche come prova”
Al termine dell’intervento dell’avvocato Gian Michele Gentile si è presentato Stefano Ferrario, accompagnato dal proprio legale Antonio De Rensis. Il giocatore ha ribadito la propria innocenza, confermata anche dall’avvocato dello stesso che si è cimentato in un’accorata arringa attraverso la quale ha smontato i reati contestati a Ferrario.
Inizia l’intervento di Amilcare Buceti, avvocato di Stefano Mauri: “Siamo per ultimi, e forse non è un caso. Abbiamo ascoltato i colleghi, trovando conferme all’impressione che avevamo prima che questo processo venisse a celebrarsi. L’avvocato Gentile ha offerto in modo garbato un dato evidente, che la necessità ossessiva di cercare sempre e in ogni caso la quadratura del cerchio non può arrivare a forzare il limite della ragionevolezza. I due argomenti principali della Commissione sono il ruolo di Carlo Gervasoni (un soggetto con inquietante intermittenza di dichiarazioni) e tutta la faccenda legata alle celle telefoniche. Mauri apprende da fonti giornalistiche che è imminente il suo arresto (dal tg5), ci precipitiamo a Cremona e lui alle 5.30 del mattino è a disposizione del Gip Salvini per essere ascoltato. Non è un colpo di teatro, ma noi in un primo momento rifiutiamo di leggere l’ordinanza. Non ci viene consentito e dopo 4 giorni, alle 20.30 di sera, stremati, veniamo ascoltati in un contesto ambientale approssimativo. Tutto quello che Mauri mette a disposizione resta lì, non ci sono deviazioni e aggiustamenti in progress. Il basso profilo non è una scelta obbligata, solo dettata dalla necessità di svuotare la vicenda di elementi che non possono far altro che creare pregiudizio in chi si trova a giudicare. Lei ha chiesto 3 deferimenti per irrobustire un impianto accusatorio fragile.Tutto ciò che è stato detto della cella che si incastra intorno a Formello non lo ripeto, ma nessuno ha visto Mauri con Ilievski, non esiste un solo elemento rilevante che possa ritenere questo evento credibile. Oggi ci vengono contestati illeciti disciplinari, ma o Mauri sta dentro questa associazione o non esiste nulla. In tutto l’atto di deferimento non c’è un solo accenno che fa riferimento alla modalità attraverso la quale abbia concepito una giostra che alla fine finisce con sei gol, non si capisce. Ho preteso ed ottenuto la convocazione dei giocatori che sotto giuramento hanno testimoniato, noi non possiamo documentare l’attività dei giocatori in ogni momento. I giocatori sono venuti e le domande sono agli atti e non c’è nessuna esitazione, alcuni di loro erano addirittura stupiti, nessuno capisce in che contesto si sia consumato il fatto. Tuttavia il problema resta, deve esserci una ragionevole certezza del compimento dell’illecito. Palazzi ha formulato una richiesta di 4 anni e 6 mesi, la carriera di Mauri verrebbe polverizzata, lui è un lavoratore, lo dobbiamo discriminare perché è bello, bravo e ricco?”.
Inizia l’intervento di Matteo Melandri, altro avvocato di Stefano Mauri: “A me spetta probabilmente il compito più complicato, almeno apparentemente. L’ordinanza di custodia cautelare è la stessa che Mauri avrebbe voluto smentire la notte stessa. La cosa anomala è sentire che Mauri era libero mentre stavamo andando a Brescia, l’ho appreso al telefono e leggiamo che le cautele cadono perché ha detto che Gecic voleva consegnarsi, questo fatto fa tornare Mauri libero. Io non voglio tornare sulle contraddizioni di Gervasoni, ma Mauri ha detto sempre la stessa cosa e nessuno ha considerato questo fatto. Non si può accusare Mauri perché frequenta Ponte Milvio, zona in cui si trova spesso, non può essere una prova il fatto che la cella di quella zona rintracci il telefono; dal 13 in poi le celle sono identiche, non c’è certezza della prova. Non riesco a concepire come possano essere state messe in carcere persone sulla base di questi dati. Aureli è il collettore delle giocate per i giocatori della Lazio, Aureli è il gestore, Mauri non può scommettere e quindi sicuramente ci sarà illecito; abbiamo chiesto anche un tabulato alla Goldbet e abbiamo cercato quelle anomalie che ci contestava l’accusa. Se Mauri avesse avuto una scheda criptata avrebbe dovuto scommettere da essa, ma quando vado a vedere Lazio-Genoa non c’è nessuna anomalia. Quella partita viene giocata 86 volte e di queste solamente 7 risultano vincenti e 6 su sistemi. Il sistema ci fornisce anche quando è stata registrata dal computer e viene registrata alle 11,45 del 14 maggio, mezz’ora prima di quando sarebbe avvenuto l’incontro. Zamperini e Mauri sono amici da una vita, per Gervasoni è stato facile fare i loro nomi. Su Lecce-Lazio abbiamo fatto la stessa analisi; c’è stata una sola giocata alle 20.06, 1500 euro sull’over 3.5. Comparando questa giocata rispetto ad un vento identico abbiamo verificato che il soggetto che ha vinto ha guadagnato 2500 euro, sarebbe stata una giocata notevole, ma non c’è traccia di soldi nei conti di Mauri. La scommessa che effettuò Mauri era sul tennis ( l’incontro Wozniacki-Jankovic per la precisione) e sui tabulati si trova, Mauri chiese ad Aureli di fornirgli le quote, alle ore 14,26 effettua la giocata che viene registrata alle 14,31, scommessa per altro vinta. La mattina successiva effettua altre giocate, perdendole. Se si fosse sbagliato sarebbe stata una prova schiacciante contro di lui, ma cosi non è stata. Nei giorni successivi troverete anche quelle sul basket“.
Dopo l’intervento degli avvocati di Mauri, arriva anche il comunicato stampa che ne riassume gli argomenti toccati: “Auspichiamo che la Commissione riconosca la assoluta estraneità di Mauri ai fatti contestati, e tanto sulla scorta degli obiettivi rilievi che appaiono documentati nella nostra memoria difensiva.Un processo fondato su regole di tutela di tutte le parti e’ la nostra migliore garanzia, ed e’ questo un presupposto di giustizia che può e deve trovare applicazione anche in questo procedimento.
La memoria a difesa di Stefano Mauri, si snoda, tra gli altri, su 3 passaggi fondamentali.
Il primo riguarda la completa inattendibilità delle dichiarazioni rese dal sig. Carlo Gervasoni, unico soggetto di riferimento dell’accusa, che risultano contraddittorie e inattendibili, non trovando mai e in nessun caso riscontro né convergenza con le dichiarazioni rese da altri testimoni.
Tantopiù che in altri procedimenti la manifesta inattendibilità di Gervasoni è stata puntualmente verificata. Inoltre Gervasoni non riferisce mai circostanze dallo stesso direttamente constatate, ma sempre ed esclusivamente fatti riferiti da altri soggetti, che, a loro volta, riferiscono di dichiarazioni apprese da terzi.
Il secondo passaggio della memoria riguarda la documentazione depositata dalla difesa relativamente all’intero flusso di giocate registrate presso l’agenzie del sig. Luca Aureli, ritenuto dall’accusa collettore e strumento essenziale del concorso di Mauri alla presunta manipolazione delle partite contestate. Tale documentazione evidenzia in modo oggettivo la totale insussistenza di ogni anomalia riferibile ai risultati di entrambe le partite oggetto di contestazione.
Da tale documentazione, che riguarda sia il flusso di giocate, che i tempi di registrazione delle stesse, che la qualità dei valori delle giocate (pochissime e di modestissimo valore), emerge chiaramente la assoluta inconciliabilità delle medesime con i presunti accordi manipolatori.
Il terzo passaggio della memoria argomenta che risulta pienamente documentata la dichiarazione espressa da Mauri, sin dal primo interrogatorio di garanzia, che concilia perfettamente le sue giocate sul tennis, attraverso la scheda resa disponibile da Aureli (il cellulare di Samantha Romano), con i tabulati che registrano i contatti Mauri/Romano/Aureli per le giocate di Goldbet“.
LALAZIOSIAMONOI
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