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Professionisti e Social, quando il pianto aumenta la visibilità del nulla! Da voi nessuna morale!

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Che i cori possano diventare pesanti e possono indignare oppure no è molto risaputo nel mondo del calcio e quest’oggi vogliamo parlare dei social e dei professionisti che cadono nel pianto pubblico aumentando lo sfottò.

Tutto il polverone alzato da Zaniolo e dalla mamma sui social non servono per spegnere il fuoco ma è come lanciare della benzina sopra. Il professionista di Serie A non ha età per chi tifa sugli spalti e vedere che una mamma scriva certe cose su Instagram per difendere il figlio, oltre che mammone risulta anche di pessimo gusto augurando la rottura del crociato a chi ha intonato il coro.

Il tifoso laziale però non scorda quel like su Instagram del figlio con un commento ” Siete dei grandi” sotto ad un post di un coro sulle mamme dei laziali. Oltretutto nelle stories di ieri poi tolte dal diretto interessato c’era un ” siete inferiori” tornando ad attaccare un popolo biancoceleste. Ammesso e non concesso, il professionista se vuole diventare un campione non deve cedere a certi tipi di comportamenti ma la storia giallorossa ha insegnato tutt’altro. Nessun calciatore biancoceleste si è mai permesso di prenderla sul personale e rispondere tramite social trasformandosi da calciatore ad un clown da circo mediatico perchè dall’altra sponda del Tevere abbiamo dei ricordi nitidi di come la loro tifoseria abbia fatto cose ben più gravi a livello di prese “in giro”. Citiamo recentemente dei cori contro Sean Cox tifoso indotto al coma in uno scontro tra Romanisti e tifosi del Liverpool:

Per non parlare dei 10, 1000 mille Paparelli e varie scritte sui muri o striscioni riguardante i razzi nell’occhio. Passando per lo striscione su Lulic mentre rischiava di perdere il dito : ” Non c’è ricrescita”. L’infortunio di Gascoigne con tanto di striscione a tutta Curva Sud. Per poi non parlare che 20 minuti prima che si rompeva il crociato sto mammone, Demiral subì un simile infortunio e dalla Sud partì un coro ” DEVI MORIRE”.

Non facciamo a gara a chi è più bravo oppure no ma se la morale arriva da una parte che ha commesso più “peccati”, è roba da pazzi.

La miglior soluzione per concludere, dovrebbe essere il silenzio se la strada che vuoi percorrere è altra, basta affidarti sui social ricadendo nel ridicolo in stile Mario Balotelli perchè il tema del razzismo è grave e non un alibi, gli sfottò sulle mamme ci stanno e ci saranno per sempre. sta a te poi decidere se fare il professionista o il figlio di mamma che si fa proteggere da una signora che sta spopolando sui social grazie al suo percorso e grazie alle sue uscite poco eleganti. Ma una cosa è sicura: “stai a diventà boro ” come loro!”



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