Giornalisti che pur di far gloria infangano i morti

Oramai non c’è più limite da superare. I giornalisti pur di far gloria calpesterebbero anche i propri figli. Ci riferiamo all’articolo uscito oggi dove si parlava di un arresto per rapina ed il protagonista è un amico di Gabriele Sandri. Dal nostro piccolo, il mondo dell’informazione è un piacere ed un passatempo ma allo stesso tempo un lavoro ed un dovere su chi ci segue ma MAI ed assolutamente MAI pensavamo che chi ha un tesserino ed una testata nazionale potesse assumersi la responsabilità di affiancare il nome di una persona deceduta in un fatto gravissimo ad un’altra azione che nonostante le circostanze di ” amicizia ” è uscita su un quotidiano letto da milioni di persone.

L’indignazione arriva anche tramite il profilo personale di Giorgio Sandri. Un’atto indegno da parte della stampa che pubblica la foto del figlio con sfondo una macchina della polizia ed il Titolo “Rapina, arrestato il guidatore della macchina dove è morto Gabriele Sandri”. Dove si vuole arrivare affiancando Gabbo ad una notizia così? Gabriele Sandri è una “Keyword” molto popolare su google? ( La Keyword è una parola da inserire in un testo e se è molto popolare nel motore di ricerca da parte appunto delle ricerche degli utenti, si può scalare la famosa classifica delle news in prima pagina nazionale o mondiale).

Non c’è più limite alla voglia di informare senza usare la passione. Oramai i tesserini li danno a cani e porci e certi giornalisti meriterebbero immediatamente la radiazione dal tanto ambito Albo dei Giornalisti. Ricordo una volta di aver visto un video di una reporter che filmava delle persone che scappavano dalla guerra. Questa signorina, che è stata licenziata in tronco, è stata ripresa mentre sgambettava bambini e anziani mentre fuggivano dai militari  che gli davano la caccia. La merda di giornalismo ormai è una caccia al premio Oscar di una vita fatta di frustrazione e fake news per pochi spiccioli in più? Merde siete e merde resterete.

Il popolo laziale nel canto suo non ha fatto finta di niente e sono piovute già le prime critiche verso chi ha osato infangare ancora una volta la memoria di una persona che non si può difendere.

Speriamo nel nostro piccolo che si prendano dei provvedimenti.

Gabriele Vive nei nostri Cuori!



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