Dopo la beffa del goal a tempo scaduto subita contro il Dnipro, la Lazio adesso deve anche far fronte a dei mugugni interni, in particolare quelli di Ravel Morrison, neanche convocato per la sfida in Ucraina. L’inglese reclama più spazio e, in tutte le partite ufficiali, non è mai riuscito ad ottenere una maglia da titolare. Fonti ufficiali parlano di un affaticamento muscolare: strano, visto che l’inglese aveva partecipato a tutta la rifinitura prima di partire per l’Ucraina. Più che muscolare, insomma, si tratterebbe di un affaticamento “polemico” perché si era reso conto che sarebbe andato incontro a un’altra panchina. Lo staff tecnico, probabilmente pienamente consapevole della realtà dei fatti, ne ha preso atto. Tra lui e Pioli non è scattato il feeling, è evidente. E questo nonostante i buoni spunti mostrati nei pochi spezzoni di partita che gli sono stati concessi. Insieme a Patric, Braafheid e l’infortunato Djordjevic, è l’unico dei giocatori in rosa a non aver mai iniziato una gara dal primo minuto. Da qui il suo malumore, confidato agli amici e lasciato intendere da inizio stagione già in tre occasioni a club e allenatore. Si sente fuori dal progetto e a gennaio vorrebbe tornarsene a Londra (Tottenham o Qpr). Pensando all’inglese viene in mente il titolo di una famosa opera di Goethe: dai “Dolori del giovane Werther” ai “Dolori del giovane Ravel” il passo è breve.
Fonte: La Repubblica
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