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“La S.S.Lazio comunica che è stato rinnovato fino al 2018 il contratto economico del giocatore Luis Pedro Cavanda”.

I primi segnali di amore erano stati ripresi tra la società e Cavanda, che il 10 febbraio scorso era stato inserito tra la lista dei fuorirosa per il mancato rinnovo del contratto. Si è deciso Luis Pedro, serviva subito rinnovare ad una cifra comunque non bassa per un ragazzo di 21 anni, che gira gran parte del suo stipendio alla sua famiglia. In questi mesi si è allenato in quel di Formello, orari diversi della prima squadra, spogliatoi dove vengono ospitate le squadra che affrontano la primavera della Lazio. Insieme a lui Mauro Zàrate che sembra destinato a “pascolare” un altro anno in giro per Formello. Ma analizziamo la questione Cavanda. Il 22 gennaio 2013 disputa la sua ultima partita: semifinale di Coppa Italia a Torino nello Juventus Stadium, dove entra in campo determinato e sfoggia una prestazione di altissimo livello. Da quel giorno Cavanda scompare. Il giocatore chiede 400mila euro per il rinnovo, Lotito non va oltre i 180. E allora, come al solito, che guerra sia. Un braccio di ferro lungo sei mesi, ma nel frattempo Tare decide di “regalare” a Petkovic un altro esterno destro (se basso o alto, questo rimane un mistero). Il 30 gennaio la Lazio dichiara di aver acquistato il cartellino di Bruno Pereirinha, svincolato dallo Sporting, 11 partite negli ultimi 3 anni colpito anche da depressione. Al calciatore vanno 600mila euro per quattro anni. A questo punto la domanda è lecita: perché non dare quei soldi a Cavanda, che anzi, ne voleva la metà? Questo rimane un altro mistero. Classico colpo lotitiano: i biancocelesti si ritrovano così ad affrontare Milan, Stoccarda, Fiorentina e altre partite di spessore con l’ex Lisbona “adattato” terzino destro. Contro il Catania, la Roma e il Fenerbahce viene addirittura spostato il buon Gonzàlez in quella zona di destra, costretto a giocare con più di qualche acciacco. Complice infortuni Pereirinha non brilla e chiude la stagione con solo otto presenze. E non solo, l’undici di luglio ad Auronzo, è costretto ad abbandonare il ritiro per aver subito una ricaduta e ciò lo terrà fuori per altro tempo. Insomma, ad oggi la Lazio si trova con un 24enne che ancora deve capire la sua posizione in campo e come se non bastasse assediato dagli infortuni. “Sbagliando s’impara” non sembra essere il detto preferito di Lotito e Tare…

SIMONE GAVINI – SINCE 1900



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