Che finale di stagione sarà? Ma soprattutto, con quale allenatore si inizierà la prossima? La Lazio balla sugli interrogativi: tra i rinnovi dei senatori al toto allenatore, per la dirigenza biancoceleste saranno mesi caldi non solo perché arriverà l’estate. Il Tempo di questa mattina prova a fare il punto della situazione proprio sul futuro mister che troverà spazio dalle parti di Fomello. Reja sembra avere i giorni contati: al tifoso non piace e l’idea del patron Lotito di fargli firmare un contratto di 18 mesi con la funzione di risollevare la squadra e poi passare dietro la scrivania non è svanita del tutto. Allargare e rimpolpare uno staff tecnico-dirigenziale che vede il solo Igli Tare come direttore sportivo potrebbe rientrare nei piani societari. E allora via alle candidature: sotto la lente c’è sempre Murat Yakin, già accostato alla panchina biancoceleste lo scorso inverno, attuale allenatore del Basilea. Ultimamente ha firmato un contratto fino al giugno 2015, ma con un’eventuale rescissione degli accordi, qualora arrivasse un’offerta importante sulla sua casella email. “La Lazio è una società di primo piano, ma non ero ancora pronto, anche perché per me è fondamentale conoscere la lingua”, ammiccava mesi fa il tecnico svizzero. Si vedrà. Poi c’è la ‘solita’ soluzione interna: Simone Inzaghi piace tanto al duo Lotito-Tare: “Lo abbiamo scelto consapevoli delle sue qualità – dichiarava il presidente biancoceleste dopo il trionfo in Coppa Italia Primavera – col passare del tempo ricoprirà ruoli sempre più importanti”. Ma potrebbe bastare? Si esamina la terza strada: un tecnico italiano, con esperienza, pronto al timone per guidare la rifondazione: Ventura, Guidolin, Di Carlo sono nomi che girano. Si attende, si bussa a qualche porta, sperando che si apra un portone. Per il futuro della Lazio.
Lalaziosiamonoi
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