dimissioni roberto mancini
NAPLES, ITALY - NOVEMBER 22: Roberto Mancini the coach of Manchester City FC reacts during the UEFA Champions League Group A match between SSC Napoli and Manchester City FC at Stadio San Paolo on November 22, 2011 in Naples, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Pausa natalizia e giocatori in vacanza. In questa trance dove la Serie A si ferma per far rifiatare tutti i giocatori e le società di Calcio, Roberto Mancini rilascia un’intervista al Corriere dello Sport.

Inevitabile è stata la domanda su Ciro Immobile che in campionato lascia la sua impronta ad ogni match mentre in Nazionale fatica a trovare quella prestazione da “numero uno” del campionato.

«Non ce l’ho con Ciro, ha giocato tanto anche con me. Bravissimo anche contro il Portogallo, ma la Nazionale non è come una squadra di club: ci sono otto o nove partite l’anno, vanno sfruttate. I numeri dicono che è il miglior attaccante italiano, non ci sono dubbi, ma poi l’Italia non partecipa a u torneo di Subbuteo, bensì a manifestaioni di livello altissimo, in cui si alzano i valori collettivi. Nelle rappresentantive ci sono i migliori giocatori di ogni Paese: Immobile può avere difficoltà come gli altri attaccanti».

GRUPPO – «Sono contento, penso di aver costruito un bel gruppo, una Nazionale speciale e divertente. Sulle tracce di quella delle notti magiche del 1990. Sto lavorando pensando al futuro. Penso che le ultime partite abbiano ricreato una bella armonia tra la squadra e la gente dopo una delusione insopportabile. Vedere i Mondiali senza di noi è stata dura».



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