Continuano le scritte indegne da parte di pseudo tifosi. Il tifo oramai è infettato da gente che trasforma una passione in una questione per intimorire e dar sfogo alla violenza sia verbale che fisica. In questi giorni l’ex giallorosso Romagnoli, si è fatto una foto per far uscire allo scoperto la sua lazialità indossando la maglia con l’aquila stilizzata. Subito sul web i tifosi giallorossi hanno espresso il loro disgusto al limite della legalità ma rimanendo nello sfottò e nell’indignazione. E’ normale che un giocatore che gioca nella propria squadra non deve per forza tifare nella sua vita privata la squadra che fin da piccolo ha sostenuto. Ma è davvero necessario tutto ciò?
Oramai negli stadi si sentono cori agghiaccianti, cori razzisti e cori contro le persone che non ci sono più. La goliardia si trasforma in infamità e l’infamità si è presentata questa volta sotto casa dei genitori del giocatore. Frasi indegne e minacce di morte come per esempio:”Romagnoli laziale, presto il tuo funerale” o “Romagnoli come Zanardi”. Sarà si un caso isolato e non vogliamo fare tutta l’erba un fascio ma non si può continuare così per poi far ricadere la colpa su tutto il tifo. Anche se le curve sono state divise non cambierà nulla finche ci saranno questi fatti.
Sabatini già tramite un’intervista si è dissociato da quest’azione che indigna chiunque. Sarà anche una scritta goliardica o di qualcuno che non l’ha presa bene ma queste azioni vanno denunciate e dovrebbero essere presi dei provvedimenti anche pesanti per cambiare le cose. Questo non è essere tifoso questa è ignoranza allo stato randagio!
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