ROZZIE’ uno dei gioiellini dell’attacco di Vladimir Petkovic che lo ha studiato tutta la scorsa stagione in cui ha fatto da spola con la Primavera di Alberto Bollini. Antonio Rozzi è ormai un punto fermo nella rosa biancoceleste, è al suo secondo ritiro consecutivo si è legato alla Lazio per i prossimi tre anni ed è pronto ad imporsi anche sul campo. Per raccontare questi 12 giorni di ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo ai microfoni di Lazio Style Channelinterviene l’attaccante classe 94: “Sta andando tutto bene, qualche acciacco ma è normale visto che stiamo lavorando da due settimane. Si fatica parecchio è stata tosta specialmente la prima parte, ma il peggio è passato ed ora stiamo migliorando”. 

Per Rozzi è il secondo ritiro, tante le differenze rispetto allo scorso anno che segnava i primi giorni di Petkovic sulla panchina laziale: Sono più integrato nel gruppo rispetto ad un anno fa e questo mi fa stare più tranquillo, ad aiutarmi ci sono anche molti ragazzi della Primavera questo aiuta molto”. 

Tanti giovani che come dimostrano anche le prime amichevoli si sono inseriti alla grande in questa Lazio: “I ragazzi della prima squadra ci hanno molto aiutato questo è fondamentale. Tanti sono i consigli di Miro Klose che si devono mettere nel cassetto per fare tesoro, seguo ogni suo consiglio con grande attenzione”. 

Tante le varianti in attacco studiate da Petkovic per Rozzi in queste prime uscite: Per me attaccante esterno o centrale non fa differenza, preferirei anche per caratteristiche essere schierato centrale, ma l’importante è giocare”. 

Lo scorso anno tra i Primavera si è fatto conoscere Eddy Onazi, questo può essere l’anno di Rozzi: “Me lo auguro, io ce la metterò tutta per fare bene, raccogliere più presenze possibili e soprattutto far gol”.

Tanti acquisti, tanto entusiasmo intorno a questa Lazio: “Possiamo arrivare lontano, bisognerà partire alla grande, già dal 18 dove sarà fondamentale la gente laziale che ci sta sostenendo qui in ritiro ma dovrà essere presente in massa allo stadio”. 

Il 26 maggio è una data che non si può dimenticare, un emozione per un laziale come Rozzi: “Ero in Russia, quindi non l’ho vissuta in prima persona, sono stato contentissimo, è successo per la prima volta nella storia e noi abbiamo vinto”.

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