Vigilia di Champions League in casa Lazio. Domani sera i biancocelesti saranno ospiti dell’ Atletico Madrid per l’ ultima gara del girone e di chi, tra i due lo vincerà. In conferenza stampa mister Sarri ha commentato così:
Ha capito se nei suoi calciatori c’è un senso di soddisfazione o hanno voglia di arrivare primi nel girone?
“Sono di una teoria, le partite vanno sempre aggredite. Se non lo fai, le subisci. Vedendo gli allenamenti i calciatori mi sembrano stimolati, giocare in questo stadio lo è sempre. Difficile e stimolante. Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su altre valutazioni stupide. Il primo posto conta tanto”.
Si aspetta un cambiamento?
“Spero che cambi poco rispetto alle ultime, se non fare l’errore commesso in 30 secondi a Verona. Avevo la sensazione che avessimo fatto una partita di livello, ho rivisto i numeri dopo il match ed effettivamente è così, sono numeri superiori alla sfida con il Sassuolo. Spero che la squadra ripeti quanto fatto nelle ultime gare”.
Quanta fiducia ha in Pedro?
Avere fiducia in Pedro è facile, anche se uno non lo conosce basta leggere il curriculum. Uno dei più vincenti al mondo, ora ha 36 anni e non può garantirci tutte le partite o 90 minuti, ma ha colpi fenomenali. Si allena con lo spirito di un 18enne, è un onore e un piacere allenarlo”.
Gioca qualche spagnolo domani?
“Non ho ancora deciso la formazione, sennò domani che faccio tutto il giorno fino alle 21? L’ unico sicuro è Gila, poi vediamo. Lì in difesa non abbiamo altre scelte”.
Castellanos?
“Sicuramente non farò tante valutazioni sulla prossima gara. Questa sfida ha la sua valenza, è difficile da preparare perché le due squadre sono già qualificate, ma quanto c’è in ballo è gratificante. Le scelte saranno fatte in questo senso, non per l’Inter”.
Rapporto con Morata?
Non è vero che non è andato d’accordo con me al Chelsea. Un giocatore straordinario, ha grandi qualità tecniche e fisiche, uno dei centravanti più adatti al mio modo di giocare. In quel periodo era nervoso, non stava più bene a Londra, ne abbiamo parlato anche l’ultima volta che ci siamo visti”.
Cosa deve migliorare? Come sta Luis Alberto?
“Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come l’anno scorso. Nella parte iniziale l’avevamo persa, questo ci ha aiutato nelle ultime partite. A livello offensivo dobbiamo ritrovarci. Luis per noi è importantissimo, è stato fuori pochissime partite, una per squalifica, uno perché acciaccato e quindi ha riposato. Per noi è molto importante”.
Domani un ottavo anticipato?
“Noi abbiamo fatto un miracolo ad andare agli ottavi. Il paragone con l’Atletico non regge, è di una categoria diversa rispetto a noi. Ce la giochiamo lo stesso. L’ambiente laziale è devastante, ma non a livello di club, dove si sta benissimo. Ma com’è contornato, vengono create delle aspettative che sono inarrivabili anche per chi le va a innestare. Ciò crea frustrazione. Non in me, io ho una certa età e sorvolo su certe cose, ma quelli di 20-25 anni fanno più fatica. C’è insoddisfazione perenne, la sponda opposta fanno fuochi d’artificio se ottengono gli stessi nostri risultati. Per noi non è naturale andare agli ottavi, negli anni 2000 due volte è successo. Non è un caso essere qui, si è fatto benissimo”.
Quante chance ha la Lazio contro l’Atletico e Inter?
“Le possibilità sono poche, sono due organici nettamente superiori. Le poche che abbiamo vogliamo giocarcele bene”.
Domani si chiude un cerchio rispetto alla sfida d’andata?
“All’inizio eravamo in grande difficoltà, oggi abbiamo alti e bassi, ma siamo meno in difficoltà rispetto a quel periodo. Solo che è cresciuto tanto anche l’Atletico, in questo stadio vincono in pochi. Con la Juve ricordo che vincevamo qui 2-0, ci hanno assaltato alla fine e ci hanno fatto il 2-2. E meno male che è finita, altrimenti avremmo pure perso”.
Commento su Simeone?
“Definirlo difensivo mi sembra una parola grossa, l’ho visto giocare in modo anche offensivo. Parlare di atteggiamento difensivo è troppo, poi quando si difendono lo fanno in modo tosto e bassi. Ma ha numeri in attacco impressionanti, è riduttivo parlare di Simeone come tecnico difensivo”.
Di cosa ha bisogno l’ambiente per incendiarsi?
“Ha bisogno di calmarsi, non di incendiarsi. Un ambiente che ha bisogno di diventare logico, quindi più ottimista. Sennò è difficile, se ti aspetti cose astruse. Diventa tutto fuori logo. Il nostro pubblico allo stadio risponde quasi sempre”.
I tifosi in trasferta è una grande vittoria di Sarri alla Lazio?
“Forse i 3mila di domani sono anche merito della Champions, visto che negli ultimi anni è stata fatta poche volte. Si fa la Champions, si supera il turno, Madrid è una città bella e i tifosi ne approfittano. Di Verona, la rabbia più grossa era per le tante persone che hanno fatto il tifo per 90 minuti, ero amareggiato per loro”.
L ‘Atletico non perde in casa da tantissime partite...
“Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto in questo stadio. Che era dura lo sapevamo, con questi dati forse è ancora più complicato. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra da allenare, sceglierei l’Atletico. Non per togliere il posto a Simeone, che qui sta facendo grandi cose. Anche perché tra pochi anni smetto… Ma se mi avessero chiesto qualche anno fa chi allenare all’estero, avrei scelto l’Atletico”.
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