siviglia
Intervenuto ai microfoni di Radiosei Sebastiano, Siviglia, ex difensore biancoceleste,avrebbe una strada dritta avanti a se per tornare nella società Laziale. Il suo futuro sarebbe sulla panchina dei giovanissimi fascia B Elite (classe 2000).“Ne sarei estremamente felice. Ci sono stati diversi contatti ma per avere certezze devo prima firmare il contratto. Tornare nella famiglia Lazio sarebbe un grande onore”.
Inoltre spiega che se dovesse accadere, non vuole ispirarsi ad un modello particolare di allenatore: “Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa di proprio. Dovrò creare una mia identità, anche perché i tempi passano, cambiano i modi e le tecniche. Cercherò di rispettare quella che è la crescita e l’evoluzione dell’ atleta. Il segreto è essere felici di giocare a calcio, cercherò di trasmetterlo ai ragazzi”. Spiega inoltre, cosa ne pensa della società dell’era Lotito, dagli inizi fino ad ora: “Lungimirante. Si può riassumere con questa parola. Stanno svolgendo un ottimo lavoro, ringiovanendo la rosa. Così si gettano le basi per un futuro importante. Non solo attraverso i ragazzi cresciuti in casa, ma anche cercando in giro per il mondo calciatori così promettenti come i vari Keita, Tounkara ecc… Uno in particolare? – prosegue il calabrese – Ce ne sono tanti, ma Keita mi da l’impressione di avere la stoffa per fare la differenza. Ce ne sono altri come Cataldi e Rozzi che possono esplodere, ma l’ex canterano ha qualcosa in più”. Sul mercato è molto curioso: “Biglia è un nazionale argentino, quindi di sicuro affidamento. Novaretti e Vinicius mi danno fiducia anche se non ne avevo mai sentito parlare. Sicuramente Tare li avrà reputati all’altezza”. Che rammarico non essere sceso in campo il 26 maggio: “Avrei voluto esserci al 100%! I derby vanno vissuti sull’onda del calore della gente. In quei momenti siamo tutti sullo stesso treno. Al fischio finale sono rimasto incantato, immobile per un quarto d’ora a guardare ciò che mi succedeva intorno – si dice invidioso degli undici scesi in campo – Fortunati i calciatori che l’hanno giocata e sono riusciti ad alzare il trofeo. La Lazio ha fatto la storia!”. Il 18 agosto c’è un’ altra sfida che vale un trofeo. C’è una similitudine con la Supercoppa del 2009, vinta da Seba: “L’Inter all’epoca era fortissima. Arrivava con forza e convinzione psicologica. Anche la Juve ha vinto tanto ed arriva con questo spirito. A Pechino abbiamo avuto però il vantaggio di arrivare una settimana prima per ambientarci. L’Inter arrivò quasi a ridosso del match quindi pagò anche le condizioni climatiche” – spera in un altro successo-. Affrontare la Lazio a Roma è davvero complicato per tutti, quindi speriamo di poter festeggiare di nuovo”.
fonte lalaziosiamonoi
-honil888-



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